I sì e i no al nucleare
Nonostante l’incidente avvenuto alla centrale di seconda generazione slovena di Krsko, da cui sono state escluse contaminazioni esterne, la volontà espressa ufficialmente dal governo italiano il 22 maggio scorso di proseguire sulla strada del nucleare non è minimamente messa in discussione. “Bisogna partire con celerità per fare subito nuove centrali senza aspettare la quarta generazione. Ci stiamo mettendo d’accordo anche con degli Stati amici come la Francia, perché ci aiutino con la loro tecnologia“, Indietro non si torna dunque. Lo ha ribadito anche il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, secondo cui “si deve andare avanti, perché il nostro paese, e il pianeta intero, hanno bisogno di energia”. L’incidente sloveno, secondo il ministro, indica che “gli impianti nucleari possono ovviamente registrare malfunzionamenti come ogni impianto costruito dall’uomo, ma hanno al proprio interno sistemi di sicurezza che consentono di far fronte agli incidenti in modo immediato, contenendo le possibili conseguenze”. Le nuove centrali nucleari di terza generazione, sempre a detta di Scajola, “hanno sistemi di sicurezza ancora più evoluti e fanno ampio affidamento su elementi di sicurezza intrinseci che si attivano automaticamente senza richiedere l’intervento degli operatori”.
ha fatto sapere il presidente del consiglio Berlusconi, a margine di un incontro promosso a Santa Margherita Ligure da Confindustria.
Identico il concetto espresso dal ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, secondo cui occorre andare avanti per riportare il nucleare in Italia, e dal ministro degli esteri Franco Frattini che, da canto suo, auspica la costruzione di “centrali nucleari di nuova generazione”.
Il nucleare serve? “E’ un’opzione da prendere assolutamente in considerazione: non possiamo più dipendere dal petrolio, l’energia ha un costo insopportabile per le imprese”, secondo Emma Marcegaglia, presidente degli industriali italiani.
“Il nucleare può aprirci le porte dell’indipendenza energetica che oggi è uno dei maggiori problemi del nostro Paese. Famiglie e imprese potranno risparmiare dal 20 al 30% sulla bolletta elettrica” dichiara l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti”.
Diversamente dal governo, e da Conti, la pensano le associazioni ambientaliste, Wwf e Legambiente in primis, secondo cui il recente incidente sloveno è il segnale della pericolosità del nucleare. “Una situazione che porta la commissione europea all’allerta di tutti i paesi membri sulle possibili conseguenze di un incidente nucleare – dice Jan Beranek di Greenpeace – non può essere considerato come qualcosa del quale non ci si debba preoccupare”. L’incidente a Krsko, ammonisce Beranek, “è la prova della minaccia che tutte le installazioni nucleari in Europa pongono per la popolazione e l’ ambiente”.
“Se qualcuno mi chiede se tra 300 anni ci sarà ancora il nucleare, la mia risposta è sì. Sono sicuro che le generazioni future utilizzeranno il nucleare, penso però a un nucleare che non è quello di oggi, è diverso, “. La pensa così il premio Nobel Carlo Rubbia
Jeremy Rifkin, guru mondiale dello sviluppo sostenibile, ha bocciato senza mezzi termini chi pensa di rilanciare il nucleare, e in una lunga intervista rilasciata al settimanale “La Rinascita della sinistra” dice: “Le controindicazioni – spiega l’economista statunitense – sono parecchie. Ci sono 439 centrali nel mondo, che producono appena il 5% dell’energia che creiamo, e che sono sempre più vecchie e costose da gestire. Non sappiamo neanche dove stoccare i rifiuti nucleari, negli Stati Uniti sono stati messi a bilancio 8 miliardi di dollari per creare una cupola in una montagna, ma ci sono seri problemi ambientali e non è mai stato stoccato niente”.
Sul fronte dell’opposizione politica, Ermete Realacci, ministro ombra dell’ambiente per il Pd, pensa che la scelta del governo “è tutto tranne che una prospettiva luminosa” mentre Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, si dichiara “contrario allo sviluppo del nucleare di terza generazione” e preferisce che si guardi “ad altri tipi di energia, come quella eolica”. Nucleare sì, nucleare no: il dibattito continua.