Lavoro – Nuovo contratto per il Commercio
Il nuovo contratto del lavoro terziario, distribuzione e servizi, firmato da Confcommercio e da Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, prevede l’obbligatorietà (per coloro che lavorano dal lunedì al sabato), del lavoro domenicale per le 13 domeniche previste dalla Legge Bersani, più il 30% delle domeniche che i Comuni decidono di ‘aprire’. In sostanza, nelle città dove si apre 52 domeniche, i lavoratori individualmente, se l’azienda li comanda, devono lavorarne almeno 26, spostando il riposo settimanale nell’arco dei 7 giorni, in quanto la domenica sarebbe in ordinario e verrebbe retribuita con la sola maggiorazione del 30%.
Le giornate di lavoro ordinarie devono considerarsi dal lunedì al sabato.
Le ore di lavoro prestate nel giorno di riposo settimanale di legge (domenica) devono essere retribuite con la maggiorazione del 30% per tutte le tipologie d’impiego, fermo restando il diritto del lavoratore di godere il riposo compensativo nel giorno successivo.
Per l’Apprendistato Confcommercio prevede un aumento delle ore di lavoro dei nuovi assunti, attraverso l’abbattimento dei permessi individuali retribuiti che verrebbero riconosciuti in modo scaglionato.
Fatte salve le 32 ore di ex festività, gli altri permessi individuali verrebbero maturati dagli apprendisti al 50% a metà del periodo e al 100% alla fine del periodo di apprendistato.
Ciò crea discriminazioni tra apprendisti che lavorano a 40 ore e coloro che ne lavorano 38, e gli altri lavoratori dipendenti. Inoltre ciò crea disparità tra i vecchi e i nuovi assunti, quest’ultimi costerebbero meno degli altri.
L’aumento salariale in precedenza proposto da Confcommercio prevedeva un incremento in 4 anni di € 132.
Nell’ultimo incontro ne ha proposti €130 legando la disponibilità ad andare oltre all’accettazione da parte delle organizzazioni sindacali dei testi sulle domeniche e sull’apprendistato.
La Filcams-Cgil non ha firmato.