Il federalismo fiscale: “Sicilia”
La Sicilia regione a Statuto Speciale con l’autonomia ha goduto di una massa di trasferimento pubblico d’enormi dimensioni che vanno al di là del proprio gettito fiscale ordinario.
Con il federalismo fiscale, la Regione siciliana non potrà più pagare le proprie clientele e neppure le spese d’ordinario funzionamento.
La perequazione uno dei principi contenuti negli articoli dell’ultima bozza del disegno di legge sul federalismo fiscale del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, ossia una macchina con un litro di benzina deve percorrere gli stessi chilometri sia a Milano, a Verona come a Napoli o Palermo, pone un problema politico, prima che economico, d’insolubile difficoltà.
L’amministrazione siciliana considerata una delle più generose d’Europa si vedrà costretta a ridimensionare anche gli stipendi dei propri deputati regionali superiori a quelli dei parlamentari europei.
Non bisogna dimenticare i debiti contratti nella precedente legislatura dall’amministrazione Cuffaro; già allora non bastavano le risorse economiche.
La lista delle uscite è talmente lunga: dalle pensioni dei funzionari e impiegati, alle liquidazioni dei parlamentari non eletti, il debito sanitario…in pratica con le risorse del federalismo fiscale tutto ciò non potrà più esistere.
La questione economica è talmente complessa e difficilmente risolvibile in modo indolore.
Politicamente il Pdl dovrà giustificare al proprio elettorato l’enorme taglio finanziario, la scomparsa delle risorse, giuste o sbagliate, che permettevano alla Regione siciliana il benessere dei propri amministratori e dei loro omologati.
La Lega ha fatto esperienza della scomparsa dei partiti piccoli dal Parlamento e memore di quando non raggiunse il 4% non arretrerà, il federalismo fiscale è l’essenza della propria esistenza.
La Lega non può permettersi nessuno scivolone o perdita di consensi e contemporaneamente deve stare attenta al consolidamento del Pdl come partito unico ed alle leggi elettorali, in autunno inizierà la partita delle europee.
Collegare a quanto detto la scelta e l’elezione a Presidente della Regione siciliana di Raffaele Lombardo è naturale.
Il dubbio che il neo Presidente e il Mpa appositamente creato abbiano l’ottima possibilità di diventare un “capro espiatorio” tende verso la certezza.