Scuola – Torna il maestro unico
Fa discutere il decreto sulla scuola del ministro Maria Stella Gelmini pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto (8 articoli in tutto), approvato il 28 agosto dal Consiglio dei ministri, prevede, all’articolo 4, il ritorno del maestro unico, senza però specificata la data d’introduzione. Nel provvedimento sono inseriti anche il nuovo insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, la valutazione del comportamento degli studenti, vale a dire il ritorno del voto in condotta, che riguarderà anche le attività organizzate dalle istituzioni scolastiche fuori dalla propria sede, il ritorno dei voti numerici, cioè espressi in decimi, e l’impegno ad adottare i libri di testo pubblicati da editori che si siano impegnati a mantenere invariato il contenuto del quinquennio.Come era prevedibile, le polemiche più infuocate si sono scatenate sull’istituzione del maestro unico alle scuole elementari. “Riuscire a distruggere la quinta scuola per qualità al mondo – secondo il segretario nazionale della Flc della Cgil Enrico Panini – rappresenta la concreta attuazione di un attacco spietato al diritto dei bambini ad avere una scuola più ricca e non più povera di opportunità”.
Questo – continua Panini – “è un decreto legge con cui il Governo porta via alle bambine e ai bambini ore di scuola – perché si riduce l’attuale orario di lezione abbassandolo a 24 ore settimanali il tempo pieno, che sarà sostituito al massimo e se ce ne saranno le condizioni da un po’ di ore in più, non si sa fatte da chi né da chi pagate – e insegnanti specializzati, perché si costringe un unico docente ad insegnare tutto ciò che fino ad ora viene garantito da 3 docenti appositamente formati”.
Sonora bocciatura del maestro unico, critiche per la mancata stabilizzazione dei precari, e l’invito al governo a promuovere un grande dibattito parlamentare sulla scuola e a smetterla con gli slogan ad effetto sono i principali rilievi alla politica scolastica del governo Berlusconi di Maria Pia Garavaglia.
La Gilda definisce il decreto Gelmini un “colpo di mano”: “Non è mai capitato nella storia d’Italia che una riforma dell’ordinamento scolastico venisse varata con un decreto legge. Ci troviamo di fronte a un decreto che fa tornare la scuola italiana indietro di oltre 20 anni, in un contesto che però, nel frattempo, ha subito profondi cambiamenti e peggioramenti”.
Di tenore opposto le dichiarazioni del Moige, i genitori democratici. Per Maria Rita Munizzi “sono eccessive le polemiche per una misurala cui validità pedagogica è confermata da studi consolidati, in quanto punto di riferimento più diretto e definito per i bambini”.
Intanto, la Uil scuola ha fatto i primi calcoli. Secondo il sindacato “saranno venticinquemila i posti spazzati via se il ‘maestro unico’ si dovesse applicare, dal 2009-2010, sulle prime due classi e ben 83mila in meno se, non solo la novità partisse da subito a regime, e dunque su tutte e cinque le classi della scuola elementare, ma si tenesse conto sia delle classi normali sia di quelle a tempo pieno”.