Il crac Lehman e l’Italia

Il fallimento della Lehman Brothers, la storica banca d’affari statunitense, è oggi la regina delle notizie. Titoli a 9 colonne su tutti i maggiori quotidiani cartacei, analisi e approfondimenti su notiziari radio e tv, dichiarazioni e commenti sui siti online. Il crac da 613 milioni di dollari tiene banco in tutto il mondo. Con viva preoccupazione tra i cosiddetti ‘poveri cristi’, vale a dire i cittadini, che ora si chiedono cosa può succedere alle banche italiane e, quindi, ai loro risparmi.

Il fallimento della Lehman Brothers che effetti avrà sul sistema finanziario nostrano?
Il crac non avrà impatti rilevanti in Italia, almeno in maniera diretta, tranne qualche effetto collaterale. Parola di Berlusconi, Banca d’Italia, Unicredit e Confindustria.

“Da noi in Italia – ha affermato il premier Silvio Berlusconi in tv, a ‘Porta a Porta’ – non può succedere la stessa cosa: gli italiani non sono come gli americani, non spendono più di quanto hanno, sono prudenti e risparmiatori”. “Da noi gli immobili – ha precisato – contrariamente a quanto accade negli Usa, non hanno perso il loro valore, in più la stragrande maggioranza degli italiani sono proprietari di case”.

Per Banca Italia, il rischio di controparte e il tasso di esposizione nei confronti di Lehman Brothers appaiono “nell’aggregato” circoscritti.

“La nostra esposizione con Lehman Brothers è limitata”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Unicredit Profumo. “La nostra preoccupazione maggiore – ha aggiunto Profumo – è sull’impatto che questo fallimento avrà sui mercati finanziari, ed è difficile fare una previsione”.

“Dalla prima lista che è stata pubblicata, le banche italiane al momento sembrano poco colpite”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. “E’ evidente – ha aggiunto Marcegaglia – che le banche italiane che sono inserite nel circuito finanziario internazionale, anche loro ne risentiranno. Però ho l’impressione che avranno meno conseguenze negative, rispetto al resto del sistema bancario europeo”.

In attesa di sapere più nel dettaglio cosa accadrà realmente, al momento, le uniche grosse preoccupazioni sono per i 140 dipendenti italiani della Lehman Brothers, che, dopo la chiusura delle sedi di Milano e Roma, si trovano disoccupati, nonostante un portafoglio di operazioni di tutto rispetto.

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