Cgil: ‘120mila precari pubblici a rischio licenziamento’

120mila lavoratori precari del pubblico impiego a rischio ‘licenziamento’. L’allarme arriva dal coordinatore del dipartimento ‘Settori pubblici’ della Cgil nazionale, Michele Gentile.”Si parla – afferma Gentile – di un emendamento al ddl 1441 quater in discussione alla Camera, a firma del ministro della Funzione Pubblica, tale da abrogare quelle misure previste dalle due leggi Finanziarie precedenti che stabilivano un processo di parziale stabilizzazione dei lavoratori precari con almeno 3 anni di lavoro a tempo determinato alle spalle e con il superamento di una prova selettiva”.

“Il ministro Brunetta – si chiede il dirigente sindacale – sta aprendo un nuovo fronte della sua battaglia?”. “Questo emendamento – precisa il sindacalista – se sarà presentato ed approvato, unitamente a quanto contenuto nella Legge ‘Tremonti-Brunetta’ sempre in tema di precariato e con la pretesa di darne valore retroattivo, comporterebbe innanzitutto la perdita del posto di lavoro per non meno di 120.000 persone delle pubbliche amministrazioni, dell’università e degli enti di ricerca; senza contare le conseguenze dei tagli sulla scuola”.

La misura, al contempo, sempre secondo la Cgil, “comporterebbe anche la chiusura di molti servizi delle amministrazioni pubbliche, che oggi vengono erogati, a causa del blocco delle assunzioni, solo da lavoratori precari”.

“Alla norma di dubbia costituzionalità relativa ai lavoratori precari del settore privato – spiega Gentile – si aggiungerebbe questa relativa ai precari presso le pubbliche amministrazioni che farebbe venir meno con effetto retroattivo il diritto all’assunzione, condonando i comportamenti illegittimi delle amministrazioni. Due misure – conclude Gentile – che testimoniano come questo governo intenderebbe affrontare le emergenze sociali e occupazionali del paese”.

Quinews

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