Quelli che ami non muoiono
Una lunga storia d’amore e d’amicizia con Jorge Luis Borges, Alberto Moravia, Giulio Einaudi, Natalia Ginzburg, Doris Lessing, Iosif Brodskij, Salman Rushdie, Federico Fellini, Matt Dillon, Ian McEwan, Laura Betti, A.B. Yehoshua, David Grossman, Tahar Ben Jelloun, Paul Auster, Pier Vittorio Tondelli, Eugene Ionesco, Lou Reed, Anita Desai, Paul Bowles, Giorgio Bassani, Hanif Kureishi…
Borges che conosce le persone attraverso le loro mani, Laura Betti che scrive a Tony Blair, Pier Vittorio Tondelli che guarda per l’ultima volta il mare della Grecia, Matt Dillon che telefona per curiosità, Franco Fortini che invece telefona alle sette del mattino. E poi Giulio Einaudi che mangia pollo con Nanni Moretti, Salman Rushdie rintanato dietro a una porta, Natalia Ginzburg che ha paura di parlare in pubblico, mentre Doris Lessing prende l’autobus per Monreale. E ancora, David Grossman che è circondato dai giocattoli dei figli, Brodskij che si rivolge ai gay durante la cerimonia del Nobel e Alberto Moravia che muore in un momento di distrazione. Ma anche l’antipatia di Agota Kristof, la dolce ruvidezza di Hanif Kureishi, lo sguardo smemorato di Bassani, la solitudine di Paul Bowles, i sussurri di Anita Desai. E la Roma del vento e dei poeti, Berlino e un Muro che cade insieme a molte granitiche certezze, New York e gli inquilini dei suoi buildings, Tangeri e il suo pessimo vino, Londra, swinging e abitata dagli squali… Personaggi, scenari, geografie reali e geografie degli affetti. Legami, passioni, litigi, separazioni, nuovi incontri.
Con questa seducente, brillante incursione nel nostro passato prossimo, negli anni in cui il mondo cambiava e la società letteraria d’antan volgeva al tramonto, Mario Fortunato ci mette di fronte a una verità semplice e assoluta: solo grazie alla scrittura, la memoria può diventare racconto e dare immortalità alle persone che abbiamo amato. Come in un romanzo.
Quelli che ami non muoiono
Mario Fortunato
Editore: Bompiani
2008, 392 pp., 19.50 euro