Il Consiglio di Stato sospende il referendum su Dal Molin
I cittadini di Vicenza non andranno alle urne domenica prossima. La quarta sezione del Consiglio di Stato ha ‘bocciato’ la delibera di referendum del consiglio comunale di Vicenza sulla base Usa dell’aeroporto Del Molin, sospendendo la decisione del Tar Veneto ‘favorevole’ alla consultazione, indetta per il prossimo 5 ottobre.
Secondo il massimo organo della giustizia amministrativa, la delibera è ‘illegittima’ nella misura in cui ha per oggetto un auspicio irrealizzabile – quale quello dell’acquisizione della zona aeroportuale – sul quale si sono pronunciate sfavorevolmente le autorità competenti.
I magistrati ritengono di “non condivisibile” l’argomentazione del Tar del Veneto: “L’assenza di danno non è sufficiente a sorreggere da sola la pronuncia cautelare, poiché è necessaria una valutazione della legittimità dell’atto” che è stato impugnato davanti al giudice amministrativo.
Questa valutazione, allo stato attuale, non può che avere “esito negativo”, posto che la consultazione in questione ha per oggetto ” un auspicio del Comune di Vicenza al momento irrealizzabile, quale e’ quello di acquisire un’area sulla cui sdemanializzazione si sono pronunciate in senso sfavorevole le autorità competenti” e che la consultazione stessa “appare comunque inutile”, laddove si volesse darle una connotazione di tipo patrimoniale.
“Viva soddisfazione” tra gli attivisti del ‘Comitato Sì Dal Molin”, che si erano rivolti al Consiglio di Stato per bloccare il referendum a Vicenza. “Pensiamo di aver fatto una cosa giusta per la città – spiega Roberto Cattaneo, portavoce del Comitato favorevole all’ampliamento della base Usa – per quelle migliaia di cittadini che ci sono vicini. Riteniamo che ora sia il momento per tutti di fare un passo indietro e discutere sulle compensazioni e sul ritorno economico che Vicenza si aspetta dalla nuova struttura”.
“La sospensiva del referendum popolare sulla base Usa di Vicenza, stabilita dal Consiglio di Stato, mette i cittadini di fronte a un golpe con cui si cancella la democrazia”, afferma in una nota Vittorio Agnoletto, eurodeputato Prc/Sinistra Unitaria Europea. Secondo Agnoletto il Consiglio di Stato “rinuncia a svolgere il suo ruolo d’istituzione autonoma dall`esecutivo e si appiattisce sulla linea del governo. E anzi, ha fatto sue nelle motivazioni esattamente le stesse dichiarazioni rilasciate in questi giorni da Berlusconi e La Russa contro il referendum, che tra l`altro avrebbe certamente dato ragione a chi si oppone all`ampliamento della base”.