La ‘vita’ di Eluana continua a far discutere
La ‘vita’ di Eluana Englaro continua a far discutere. Per la decisione definitiva bisognerà attendere l’11 novembre prossimo, giorno che la Corte di Cassazione ha fissato per esprimersi sul ricorso della Procura contro la decisione di bloccare la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione forzata che la tengono in vita.Ieri mattina, la Corte d’Appello di Milano ha congelato la richiesta di sospendere l’esecutività della sentenza con cui, nel luglio scorso, la stessa Corte autorizzava Beppino Englaro, il padre di Eluana, a porre termine all’alimentazione e all’idratazione della figlia Eluana.
La decisione di ‘non luogo a provvedere’ é stata presa perché, secondo i giudici di Milano, non ci sono le ‘esigenze di urgenza’ visto l’impegno assunto da Beppino Englaro di non dare esecuzione al provvedimento fino a quando non ci sarà la pronuncia definitiva da parte della Cassazione. Un atteggiamento apprezzato dai giudici e non solo anche se, secondo quanto precisato dal legale, Vittorio Angiolini, il suo assistito “si è riservato di fare qualsiasi azione contro la stessa Regione Lombardia per l’atteggiamento di rifiuto”.
La decisione della Cassazione ha dato fiato alle polemiche politiche. “La sovranità non appartiene (più) al popolo. La stringata ordinanza con cui la Corte Costituzionale ha rifiutato di prendere in esame i ricorsi proposti dal Parlamento avverso la sentenza della Corte di Cassazione sul doloroso ‘caso Eluana’ – secondo il sottosegretario Alfredo Mantovano – costituisce una importante e grave occasione perduta per la democrazia italiana e per la Corte Costituzionale stessa”.
“Come avevamo sostenuto con dovizia di argomenti giuridici, il Parlamento doveva rispondere ai seri problemi di fine vita non con l’iniziativa impropria di un conflitto di attribuzione, ma con l’assunzione in positivo del dovere di varare una legge equilibrata e condivisa. “Se avessimo seguito sin dall’inizio quella strada anziché procedere al conflitto, avremmo guadagnato del tempo prezioso”. È la replica dell’esponente del Pd Stefano Ceccanti.