‘Il Secolo’ contro ‘l’Unità’: su Haider scontro di altri tempi

Ritorna lo scontro ideologico tra giornali opposti. ‘L’Unità’ da una parte e “Il Secolo” dall’altra. Motivo del contendere? La lettera di un lettore ‘soddisfatto’ della morte di Joerg Haider, leader dell’estrema destra austriaca, scomparso tragicamente all’alba di sabato scorso a seguito di un incidente automobilistico, apparsa sul quotidiano di sinistra.

“Quando stamattina ho letto su internet della morte di Haider ho provato un sentimento di cui mi sono vergognato. Anche ora mi imbarazza definirlo. Forse la parola adatta non essite. “Non è <<soddisfazione>>, ma onestament ele somiglia. Non è stata la prima volta…”. E’ questo l’inzio della lettera di Giovanni Pera, con cui ‘l’Unità’ ha aperto domenica scorsa.

“L’elogio dell’odio personale in prima pagina sul quotidiano del Pd lascia a bocca aperta. 64 anni dopo è quasi incredibile scoprire che la sinistra veltroniana, così nuova, così ‘rosa’, così politicamente corretta, così elegante e post-moderna con le sue donne-direttrici, i suoi ministri ombra le sue citazioni obamiane, le sue suggestioni post-ideologiche, in fondo in fondo resta sempre lì, sempre nella stessa posa: a piazzale Loreto sputando sopra il morto”.

Armi in pungo dunque tra direttori, o meglio direttrici e avversarie politiche. Flavia Perina, numero uno del ‘Secolo d’Italia’, sbatte in prima pagina la sua delusione per la “rivoluzione rosa” al vertice del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, visto che Concita De Gregorio “ha dedicato il suo editoriale della domenica ‘alla bella lettera’ di un lettore che confessava la sua esultanza per la morte in un incidente d’auto” del governatore della Carinzia e leader della destra austriaca”.

Secondo la direttora del ‘Secolo’, “la sola scelta di mandare in prima pagina, anziché nel cestino, le parole di uno squilibrato che descrive i sentimenti di ‘soddisfazione’ provati per la fine di un avversario politico, e’ sconcertante. La De Gregorio, per di più, rispondendo alla lettera non riesce a dar torto fino in fondo al suo interlocutore. E’ sbagliato gioire, scrive Concita, ma solo perché – sostiene Perina – Haider in fondo non era un tiranno, ‘non era ne’ Franco ne’ Pinochet’. Se lo fosse stato, sarebbe giusto dire con Alceo, beviamo a viva forza, è morto Mirsilo”. Per il direttore del quotidiano di An, ‘L’Unita’ è ferma nella stessa “posa” di uno dei momenti più drammatici della storia italiana”: Piazza Loreto, appunto”.

Quinews

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