Veltroni: “Inauditi i richiami al fascismo”
“Non mi piace quello che e’ successo a Trento. Non mi ha sorpreso che dei candidati della destra si siano sentiti liberati. C’e’ chi fa l’elogio di Priebke, chi fa l’elogio di Hitler: cose inaudite nella storia politica di un Paese che ha vissuto quello che ha vissuto. Il ministro della Difesa a Roma e’ andato a Porta San Paolo per sostenere che i combattenti della repubblica sociale sono da mettere sullo stesso piano dei soldati alleati che avevano combattuto per liberare l’Italia.
Non si puo’, fatto salvo che quando c’e’ una guerra le vittime vanno tutte rispettate. Un altro ha detto che il fascismo e’ cominciato con le leggi razziali. Vorrei ricordare che nel ’24 Matteotti fu ucciso. Cosi’ i fratelli Rosselli, don Minzoni, Gramsci, i sindacati, i partiti, i giornali. E’ ancora piu’ impressionante che il presidente del Consiglio, a chi gli domandava un parere abbia detto ‘Io devo lavorare’, per non avere il coraggio di dire una parola. La differenza di fondo tra noi e la destra e’ tra chi usa l’io e chi il noi. La stessa riscontrata mettendo a confronto i discorsi di John McCain e Barack Obama negli Usa”. Lo ha detto il leader del Pd, Walter Veltroni a Trento.