Frattini: “Bollino blu per i fondi sovrani”
“Il fondo sovrano ‘Adia’ degli Emirati arabi uniti ha un serio interesse nel sistema industriale italiano e ha la volontà di moltiplicare i suoi investimenti in Italia”. Lo sostiene il quotidiano ‘La Stampa’, secondo cui il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ieri ad Abu Dhabi, alla guida del neonato Comitato strategico per l’interesse nazionale in economia, ha avuto modo di appurarlo di persona, incontrando il direttore di ‘Adia’, lo sceicco Ahmed bin Zayed, per avviare un dialogo diretto per conto del governo italiano.
A riferire di questa iniziativa, promossa insieme al ministro Tremonti, è lo stesso ministro Franco Frattini, che ha anche fatto sapere che già nelle prossime settimane ci sarà un incontro tra i componenti del comitato e gli esperti degli Emirati per presentare settori e opportunità.
Dai colloqui avuti con i vertici del fondo sovrano degli Emirati, il ministro Frattini ha evinto che costoro “conoscono il nostro sistema più di quanto si può immaginare e persino la solidità del nostro sistema manifatturiero”. Negli Emirati, ha detto Frattini, si apprezza molto il fatto di ‘potersi confrontare’ con un Comitato che riflette le linee strategiche del governo italiano. ‘È questo un punto – ha sottolineato Frattini – che accresce grandemente il loro interesse’.
In un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’, Frattini ha precisato: “ai tratta di andare a dare un’occhiata a questi Fondi sovrani, per distinguere quelli che aderiscono alle regole, al protocollo di Santiago, come nel caso degli Emirati, e quelli che non sottoscrivono quei principi chiave. Insomma, una sorta di bollino blu”.
Il capo della diplomazia italiana, dopo la missione ad Abu Dhabi, sottolinea che “l’Italia ha fiducia nei fondi che operano in modo trasparente, che puntano ad un investimento e non al controllo delle imprese e quindi tendenzialmente si mantengono al di sotto del 5%. La trasparenza per noi e’ un punto decisivo: se non ci sono di mezzo scatole cinesi anche il governo riesce a rendersi conto di come stanno le cose”.
“Del resto -aggiunge Frattini- nel caso degli Emirati sono loro stessi a non volere percorsi poco lineari. E’ la prima volta che si trovano a trattare con un governo piuttosto che con una merchant bank e questa e’ una garanzia anche per loro”.