Scuola, Famiglia Cristiana: “Dalla Lega una Mozione razziale”

Famiglia Cristiana critica pesantemente la Lega Nord sulla scuola, proprio nel momento in cui la ministra Gelmini, in un’intervista a ‘Donna Moderna’, dichiara lo stop alle ‘classi-ponte’ (ne diamo notizia nell’area Ofwfq del giornale) . Se confermata, la dichiarazione della Gelmini segna una novità rilevante ed è destinata ad aprire un forte contenzioso nel governo.

“La Lega cavalca l’onda e va all’arrembaggio dell’immigrato. La ‘fantasia padana’ non ha piu’ limiti, ne’ pudore. Prima le impronte ai rom, poi il permesso a punti e i 200 euro per il rinnovo, poi l’impedimento dei ricongiungimenti familiari, e ora una mozione, avanzata a sera tardi in Parlamento, per le classi differenziali, col pretesto di insegnare l’italiano agli stranieri”. Va giù duro ‘Famiglia Cristiana’ contro la Lega. Il settimanale cattolico parla esplicitamente di “apartheid”, di “classi ghetto” e di “mozione razziale”.

 

“Il problema dell’inserimento degli stranieri a scuola – scrive Famiglia Cristiana – e’ reale, ma le risposte sono ‘criptorazziste’, non di integrazione. Chi pensa a uno ‘sviluppo separato’ in Italia, sappia che quel concetto in altra lingua si chiama ‘apartheid’, andata in scena in Sudafrica per molti anni: autobus, cinema e scuole separati. Di questo passo – scrive il settimanale cattolico – andra’ a finire che ai bambini delle classi separate cuciranno sul vestito la lettera ‘i’ come immigrato”.

Per Famiglia Cristiana, la questione dell’italiano “e’ solo una scusa. Tutti sanno che le cosiddette ‘classi di inserimento’ non sono efficaci. I risultati migliori si ottengono con classi ordinarie e con ore settimanali di insegnamento della lingua. In Italia questo, in parte, avviene. Lo prevedono le ‘Linee guida’ (2006) dell’allora ministro Moratti per l’accoglienza degli alunni immigrati, approvate anche dalla Lega. C’e’ un progetto che prevede un finanziamento di 5 milioni di euro per insegnare tre diversi livelli di lingua italiana”.

“Il Governo potrebbe rispolverarlo – scrive il settimanale – e far cadere (per amor di patria) la prima ‘mozione razziale’ approvata dal Parlamento italiano. Oppure, guardare a esperienze come a Firenze dove un pulmino passa a prendere i bambini stranieri a scuola, li porta ai corsi d’italiano e poi li riporta in classe”.

La dura critica del settimanale cattolico non si ferma qui: “La mozione, poi, va letta fino in fondo. Prevede che i bambini immigrati, oltre alla lingua italiana, debbano apprendere il ‘rispetto di tradizioni territoriali e regionali’, della ‘diversita’ morale e della cultura religiosa del Paese accogliente’, il ‘sostegno alla vita democratica’ e la ‘comprensione dei diritti e dei doveri'”.

“Qualcuno sa dire come spiegarlo a un bambino di 5-6 anni, che deve ancora apprendere l’italiano? – domanda polemica Famiglia Cristiana – Se l’integrazione e’ un bene (tutti la vogliono), dev’essere interattiva. E allora, perche’ non insegniamo agli alunni italiani il rispetto delle ‘tradizioni territoriali e regionali’ degli immigrati? Ha detto bene il cardinale Scola: ‘I buoni educatori devono saper favorire l’integrazione tra le culture, che e’ una ricchezza per tutti’.

Per Famiglia Cristiana “il rischio, altrimenti, e’ una societa’ spaccata in due, di cui una con meno diritti dell’altra. Alle difficolta’ reali si risponde con proposte adeguate, come s’e’ fatto col maestro di sostegno. In Italia non abbiamo piu’ classi speciali per portatori di handicap, ci sono scuole dove sordi e muti stanno insieme a chi parla e sente. La mozione approvata dal Parlamento fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione. Si dice ‘classi ponte’, ma si legge ‘classi ghetto’. Negli anni Sessanta, quando bambini napoletani, calabresi o siciliani andavano a scuola a Novara, nessuno s’e’ sognato di metterli in una ‘classe differenziale’ perche’ imparassero italiano, usi e tradizioni del Nord, ne’ di far loro dei test d’ingresso. Perche’ ora ci pensa il novarese Cota?”.

Quinews

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