Veltroni: “L’Italia è migliore di chi la governa”

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Un mare di gente. 2milioni e mezzo secondo gli organizzatori. Numeri a parte, la gente che ha partecipato alla manifestazione del Pd era davvero tanta. Impressionante. Due i cortei che sono confluiti al Circo Massimo, dove, alle 17 in punto, Walter Veltroni ha preso la parola per sessanta minuti. Alla fine del comizio è risuonato l’Inno di Mameli, cantato in coro dalla piazza e da tutti i dirigenti del partito schierati sul palco. “Un’altra Italia è possibile. L’Italia della legalità, e non della furbizia. L’Italia della responsabilità, e non dell’esclusivo interesse personale. L’Italia del merito, e non dei favori. L’Italia della solidarietà, e non dell’egoismo. L’Italia dell’innovazione, e non della conservazione”, è l’elenco della cose dette dal segretario del Pd.

“Dal Circo Massimo – ha detto Veltroni – noi vogliamo far arrivare agli italiani un messaggio di fiducia. Le cose possono cambiare. Le cose cambieranno. Non c’è rassegnazione che non possa cedere il passo alla speranza. Non c’è paura che non possa essere vinta dalla consapevolezza di sé e dall’apertura agli altri. Non c’è buio dopo il quale non venga la luce. E allora dell’Italia tornerà a vedersi tutto il meglio. La civiltà di un popolo che sa accogliere ed includere. La creatività e il talento di generazioni di donne e di uomini che hanno sempre cercato il nuovo. Il coraggio di chi ha traversato il mare, di chi ha lasciato la propria terra per lavorare e fare più ricco il Paese. La tenacia di chi ha rischiato per fare impresa e di chi si sacrifica per difendere legalità e sicurezza. E’ la nostra meravigliosa Italia. Quella che è stata e quella che può essere. Quella che sarà con il nostro lavoro, il nostro coraggio, la nostra voglia di futuro. Un’altra Italia è possibile – ha precisato Veltroni – la faremo insieme”.

“L’Italia è un Paese migliore della destra che la governa”. E’ stato questo il leit motiv dell’intervento di Walter Veltroni, ripetuto diverse volte nell’arco del discorso. Fino all’affondo finale: “Moltiplicano l’ingiustizia in un Paese ingiusto. Scelgono l’immobilismo in un Paese fermo. Alimentano l’odio in un Paese diviso. Cavalcano la paura in un Paese spaventato. Ma l’Italia, nonostante tutto, resta migliore”. E ancora: “Stanno facendo dell’Italia un deserto di valori e la chiamano sicurezza. Stanno cercando di creare un pensiero unico e lo chiamano gradimento, consenso. Stanno calpestando principi e regole della vita democratica e la chiamano decisione. Ma l’Italia, nonostante tutto, resta migliore”.

Altro tema toccato dal leader del Pd: l’antifascismo. Veltroni ha ricordato che Vittorio Foa, scomparso lunedì scorso, “aveva 25 anni quando fu condannato e messo in galera, perché era antifascista, perché pensava diversamente da chi era al potere”. Foa fu rinchiuso in carcere nel 1935, quando “non era ancora arrivata la vergogna delle legge razziali, ma il regime aveva già fatto in tempo a sopprimere la libertà di stampa e quella di associazione, a chiudere partiti e sindacati, a calpestare il parlamento e a incarcerare, mandare in esilio o uccidere chi non si piegava alla dittatura: Don Minzoni, Giacomo Matteotti, Piero Gobetti. E due anni dopo la stessa sorte sarebbe stata di Carlo e Nello Rosselli e di Antonio Gramsci”. “Coltivare la memoria dell’antifascismo – ha osservato il leader del Pd – non e’ solo un atto di riconoscenza” perché “come ci ha ricordato un altro grande italiano, un uomo mite e rigoroso come Leopoldo Elia, se la democrazia viene coltivata e vissuta ogni giorno, si espande e cresce. Se viene mortificata e offesa deperisce e può anche morire”.

E poi la scuola: il governo ritiri il provvedimento Gelmini oppure lo cambi. Alla fine, lasciando il palco del Circo Massimo, il segretario Walter Veltroni non nasconde la soddisfazione: “E’ una manifestazione tanto grande – commenta con i cronisti – come da anni non si vedeva in questo nostro Paese”. Come dargli torto?

Carmelo Sorbera

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