Gelmini: “La riforma sarà legge mercoledì”
“La manovra economica è legge da giugno, il Pd è fuori tempo massimo. Quanto al decreto, ha ottenuto già l’approvazione della Camera ed è stato ampiamente discusso al Senato: sarà votato mercoledì. Ma certo, su come proseguire nell’opera di riforma della scuola italiana, le mie porte sono spalancate”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e dell’Università, Maria Stella Gelmini, in un’intervista al quotidiano ‘Corriere della Sera’.
La Gelmini ha anche detto che “per l’università, il 2009, non prevede particolari tagli. Qualche problema potrà esserci dal 2010 ma abbiamo tempo per discuterne”. “Il 30 ottobre – ha continuato – ci sarà lo sciopero della scuola, il solito rito di chi difende l’indifendibile. Ma credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme”.
“La sinistra ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti. Il disastro dell’istruzione in Italia – ha spiegato – è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività. Per decenni scuola e università sono state usate come distributori di posti di lavoro, di clientele e magari di illusioni. L’illusione – ha spiegato – di posti di lavoro che non esistono. L’illusione che lo Stato possa provvedere a dare posti fissi in modo indipendente dalla situazione economica e dal debito pubblico. La sinistra per i suoi interessi politici inganna le persone, ha creato il precariato proprio diffondendo illusioni”.
Sui “tagli” e sul rischio di un impoverimento della didattica, il ministro Gelmini osserva che “i primi a vivere il disagio della scuola esistente sono proprio i professori, pagati con stipendi da fame e proletarizzati da sinistra e sindacato. E poi, il 30% dei risparmi realizzati, 2 miliardi di euro, sara’ utilizzato per pagare meglio i professori sulla base del merito”. “Bisognava – sottolinea ancora – riportare tutti alla realta’. Dire che la gestione allegra del denaro pubblico e’ finita. E dunque, prima si eliminano gli sprechi.
“Gli studenti in Italia – ha aggiunto il Ministro nell’intervista – sono 9 milioni. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facoltà occupate sono pochissime. E in molte gli studenti ricacciano indietro gli occupanti”.
Sulla possibilita’ di fare intervenire le forze dell’ordine nelle scuole e nelle universita’ il ministro dice: “Penso che non si porra’ il problema, anche perche’ in tutta Italia mi pare che i ragazzi si rifiutino di occupare”.
“Il mio punto di riferimento? E’ quello che sta facendo Barak Obama in America”, ha detto, tra l’altro la Gelmini, rivelando la sua predilezione per il candidato democratico alle presidenziali americane.
“Sta proponendo – ha proseguito il ministro – per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti. E anche lui vuole vuole razionalizzare le scuole sul territorio per destinare i risparmi alla qualità dell’istruzione. E poi la possibilità per tutti, anche per chi non si può permettere le università costose di avere una istruzione di qualità”. Questo, per Gelmini, “e’ un coraggioso riformatore, non certo il leader del Pd”.