G8 di Genova – E Fournier finì tra le scartoffie…
Michelangelo Fournier? Ve lo ricordate? All’epoca del G8 di Genova del 2001 era vice questore aggiunto del primo ‘Reparto Mobile’ di Roma. E’ stato l’unico, tra i 28 poliziotti imputati per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz, ad ammettere, il 13 giugno 2001, durante il processo, ai pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini, la ‘macelleria messicana’. “Durante le indagini – disse – non ebbi il coraggio di rivelare un comportamento così grave da parte dei poliziotti per spirito di appartenenza”.
“Arrivato al primo piano dell’istituto – disse Fournier – ho trovato in atto delle colluttazioni. Quattro poliziotti, due con cintura bianca e gli altri in borghese stavano infierendo su manifestanti inermi a terra. Sembrava una macelleria messicana”. “Sono rimasto terrorizzato e basito – spiegò – quando ho visto a terra una ragazza con la testa rotta in una pozza di sangue. Pensavo addirittura che stesse morendo. Fu a quel punto che gridai: “basta, basta” e cacciai via i poliziotti che picchiavano”.
Fournier, durante l’interrogatorio, sollecitato dalle domande dei Pm aggiunse: “Intorno alla ragazza per terra c’erano dei grumi che sul momento mi sembrarono materia cerebrale. Ho ordinato per radio ai miei uomini di uscire subito dalla scuola e di chiamare le ambulanze”. Fournier raccontò di aver assistito la ragazza ferita fino all’arrivo dei militi con l’aiuto di un’altra manifestante che aveva con sé una cassetta di pronto soccorso. “Ho invitato però la giovane – raccontò – a non muovere la ragazza ferita perché per me la ragazza stava morendo”.
A distanza di oltre un anno da quella disposizione, si apprende dal settimanale ‘l’Espresso’ che Michelangelo Fournier è l’unico ad aver ‘pagato’ quell’ammissione: “Il dirigente del Reparto mobile – scrive ‘l’Espresso’ – è stato allontanato dal comando sul campo ed è finito tra le scartoffie”. “E’ l’unico retrocesso – rivela il settimanale – tra i protagonisti di quella pagina nera (Gratteri, Caldarozzi, Luperi…) tutti promossi a più alti incarichi”.