Travaglio: “Sarà Licio Gelli a prendere le distanze da Andreotti, Dell’Utri e Berlusconi…”
“Nel film ‘I complessi’, Ugo Tognazzi impersona un professore bigotto che ha un omonimo noto alle cronache per le sue imprese di playboy: ogni giorno dirama un comunicato per smentire qualunque parentela col noto libertino. Un giorno finisce per sbaglio in un gay-party e i giornali lo immortalano in un’orgia di govanotti discinti. Il playboy dirama un comunicato per smentire qualunque parentela con l’omonimo professore”. E’ quanto scrive oggi il giornalista Marco Travaglio sul quotidiano ‘l’Unità’, nella sua rubrica giornaliera ‘Zorro’.
“L’altroieri – continua Travaglio – Andreotti e Dell’Utri hanno preso le distanze da Licio Gelli. “Non ho intenzione di andare al suo programma”, dice Giulio. “Gelli non l’ho mai conosciuto”, rincara Marcello, “se c’è lui non vado”. Nessun commento per ora dal cavalier Berlusconi, già tessera P2 1816 (“apprendista muratore”). Forse si sente in colpa: è ancora indietro nell’attuazione del Piano di rinascita democratica. Che prevedeva fra l’altro “una legislazione antimonopolio modello Usa” (addio Rete4, come minimo) e una rigorosa selezione della classe politica improntata a “onoestà, disinteresse e rigore morale” (a casa i nove decimi di Forza Italia)”.
“Il Maestro Unico – scrive Travaglio – gliel’ha rammentato in conferenza stampa, criticando aspramente il Lodo Alfano: “L’immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al governo dovrebbero andare persone senza macchia”. Ora il Venerabile prepara un comunicato: “Non ho nulla a che fare con Andreotti, colpevole ma prescritto per mafia fino al 1980. Nè con Dell’Utri, noto pregiudicato. Nè con Berlusconi, che ha elogiato come eroe un mafioso sanguinario come Mangano. Sono una persona rispettabile, io”.