Travaglio: “Tornelli ai magistrati? L’energumeno slanciato chieda scusa”
“Sommerso dalle risate di tutti gli addetti ai lavori (compresi gli on. avvocati Ghedini e Bongiorno), il cosiddetto ministro Brunetta insiste con l’idea dei tornelli nei tribunali. Molti esperti han provato a spiegargli che: 1) non spetta a lui occuparsi di amministrazione giudiziaria…; 2) se continua a impicciarsi in affari che non lo riguardano, rischia un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato alla Consulta;
3) se i pm non sono in ufficio è perché sono in tribunale a fare udienze, in carcere ad interrogare, in giro a indagare, all’estero per le rogatorie; 4) se i giudici non sono in ufficio è perché molti non hanno un ufficio…; 5) un fannullone può restare in ufficio anche 24 ore su 24, così fa contenti Brunetta e i suoi tornelli, e continuare indisturbato con la battaglia navale e le parole crociate…; 6) con i tornelli, giudici e pm potrebbero lavorare 36 ore a settimana, secondo il contratto del pubblico impiego, ore 8-14 dal lunedì al venerdì, poi andarsene a spasso o restare in ufficio e guadagnare il doppio con gli straordinari; 7) i magistrati non possono avere orari fissi: se un criminale decide di confessare 30 omicidi, chi lo interroga non si sogna nemmeno di andarsene allo squillo della campanella, invitandolo a tornare un’altra volta: si batte il ferro finchè è caldo, spesso fino a notte fonda; 8) dire che molti ‘lavorano 2-3 giorni a settimana’ significa confondere i giorni di udienza con i giorni di lavoro ordinario, un pò come scambiare le ore di volo con le ore lavorate di pilote e hostess…; 9) i magistrati italiani sono in media i più produttivi d’Europa, anche se da anni i governi tagliano loro fondi e personale (-10mila persone nell’ultimo triennio); 10) se ‘il 70% delle udienze finisce con un rinvio’ non è per gli errori procedurali dei magistrati’, ma perché imputati, testimoni e avvocati non si fan trovare, o cambiano residenza, o fingono di essere impegnati in Parlamento (qualcuno Brunetta dovrebbe conoscerlo).
Insomma, per dirla con l’Anm, “il ministro non sa di che parla: non è mai stato in un palazzo di giustizia” (strano, fra l’altro, per un socialista). Ma il simpatico misirri seguita a berciare: “io tiro diritto”, “vado avanti”, “non mi fermeranno”. Chi lo critica è un servo del “potere dominante” (lui invece è Robin Hood).
Insomma “me ne frego”, com ha risposto elegantemente alla Cgil che pretendeva di partecipare al negoziato sugli statali. L’altro giorno D’Alema si è scusato per averlo definito “energumeno tascabile”. Assodato che Brunetta è un energumeno slanciato, è troppo chiedere che ora si scusi lui?”. E’ quanto scrive oggi il giornalista Marco Travaglio sul quotidiano ‘l’Unità’, nella sua rubrica settimanale ‘Ora d’Aria’.