Santoro: “Non chiedo e nè chiederò stop imitazione”

Il giornalista Michele Santoro, questa sera, ha aperto la puntata di ‘Annozero’ tornando sul caso relativo all’imitazione di Joe Violanti. I legali del conduttore tv hanno inviato una lettera di diffida a ‘Radio Dimensione Suono’, e allo stesso Violanti, per le ragioni che lo stesso conduttore ha spiegato in paertura di trasmissione.

‘Lasciamo – esordisce Santoro – che ognuno faccia le sue valutazioni. Ma, stamattina, ho aperto il giornale e ho letto questo titolo che riguarda le parole di Violanti ‘Santoro non mi chiese mai lo stop dell’imitazione’. E infatti non gliel’ho mai chiesto e non glielo chiedero’ mai di stoppare questa imitazione benedetta che mi porta anche popolarita’. E soprattutto vorrei essere chiaro: non ho chiesto nessun risarcimento danni nei confronti di questo imitatore ne’ di altri. Quelli che lo hanno scritto hanno semplicemente scritto fesserie. Ma allora – si domanda Santoro – cosa ho chiesto esattamente? Ho chiesto che si smetta, non in onda ma fuori onda, cioe’ durante l’attivita’ preparatoria, di usare il nome della nostra trasmissione, di fingersi collaboratori di Annozero, di usare il nome di Michele Santoro per contattare ministri e politici in maniera permanente e continuativa, non una volta, non due volte, ma ogni giorno’.
Una circostanza che va a ledere, secondo Santoro, ‘la credibilita’ del nostro lavoro e della nostra trasmissione’.
‘Naturalmente – dice Santoro – alcuni tardo comunisti e alcuni liberali tardi che curiosamente vanno molto a braccetto, hanno richiamato la Costituzione italiana nella parte in cui chiaramente sancisce il principio della liberta’ di espressione.
Bene, io vorrei che loro, la Costituzione, la leggessero tutta perche’ e’ anche espresso chiaramente che i diritti individuali sono irrinunciabili. La sfera personale deve essere inviolabile.
Insomma, ognuno ha il diritto a essere se stesso. Vorrei ricordare che il moderno diritto nasce da questo principio elementare. Tutti noi – prosegue Santoro – siamo sottomessi alla legge ma c’e’ una sfera di fronte alla quale la legge si ferma: casa mia. A casa mia io sono il sovrano’.

Quinews

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