E’ morto Sandro Curzi
E’ morto il giornalista e attuale consigliere di amministrazione Rai, Sandro Curzi. Aveva 78 anni e da tempo era malato. La sinistra italiana, dopo Vittorio Foa, perde un’altra voce autorevole e molto spesso critica.
Nato a Roma il 4 marzo 1930, a soli 13 anni entra in contatto con gruppi della Resistenza antifascista capeggiati da Alfredo Reichlin. Nel marzo del 1944 gli viene concessa la tessera del Pci nonostante fosse ancora minorenne. Inizia così la lunga militanza comunista che lo porterà poi ad aderire a Rifondazione Comunista nel 1993.
L’esperienza di Curzi nel giornalismo inizia nel 1947 al settimanale social-comunista ‘Pattuglia’ e due anni dopo diventa redattore del quotidiano della sera romano ‘La Repubblica d’Italia’. Divenuto capo-redattore del mensile della Fgci Gioventù Nuova, diretto da Enrico Berlinguer, cura anche l’antologia per giovani ‘L’avvenire non viene da solo’. Nel 1956 partecipa alla fondazione del settimanale ‘Nuova Generazione’, di cui diventa direttore nel 1957 mentre nel ’59 passa all’Unità, come capo-cronista. Dal 1967 al 1975 è vicedirettore di ‘Paese Sera’. Nel 1975 inizia il rapporto di Curzi con la Rai: tornerà alla carta stampata solo nel 1998 con la direzione di ‘Liberazione’, organo del Prc, che lascia nel 2005.
In Rai entra prima nella redazione del Gr1, poi, nel 1976, con Biagio Agnes e Alberto La Volpe, da’ vita alla Terza Rete. Nel 1978 è condirettore del Tg3, che dirigerà dal 1987 al 1993. Il Tg sarà soprannominato “Telekabul”, dalla capitale dell’Afghanistan occupata dall’Urss negli anni Settanta. Dal 2005, eletto con i voti di Rifondazione, dei Verdi e della sinistra del Pds, era consigliere d’amministrazione della Rai, di cui per tre mesi è stato anche presidente in qualità di consigliere anziano, prima di lasciare il posto a Claudio Petruccioli.