Travaglio: “Villari intanto si consulta con Mastella…”
“A chi rispondono i parlamentari? Non certo agli elettori, che con la nuova legge elettorale non possono più eleggere Tizo e Caio e poi eventualmente chiedere conto di ciò che ha fatto o non ha fatto. Il che, per l’eletto, è un bel vantaggio: se si comporta male, nessun elettore potrà sputargli in faccia, perché lui non ha elettori. Si pensava che gli eletti rispondessero almeno alle segreterie dei partiti che li han messi in lista facendoli eleggere, anzi nominandoli col Risiko delle candidature. Ma i casi Villari e Latorre dimostrano che non è così, non sempre almeno”. E’ quanto scrive oggi Marco Travaglio, nella sua rubrica ‘Zorro’, sul quotidiano ‘l’Unità’.
“E’ così nel Pdl – continua il giornalista – dove tutti conoscono il padrone e di cosa è capace. Ma non nel Pd, che non ha un padrone e forse non è nemmeno un partito. Lì i parlamentari non sono eletti e nemmeno nominati. Sono Ogm. Villari – che nel Fans Club creato su Facebook già chiamano Vinavillari per la tenacia con cui resta incollato alla poltrona – non risponde neppure al Pd che l’ha mandato in Senato come Caligola fece senatore il suo cavallo. Infatti è stato espulso, ma non ne fa una malattia: troverà presto una casa più confortevole, anzi forse l’ha già trovata. Intanto si consulta con Mastella, che in Parlamento non c’è più. E ogni tanto confabula con Latorre, che sarebbe il vicecapogruppo Pd, ma anche lui lavora in proprio, tant’è che scrive i testi a Bocchino, vicecapogruppo Pdl. Se il vertice Pd gli dice che non si fa, subito insorgono i dalemiani e i lettiani (nel senso di Enrico, ma anche di Gianni) strillando allo ‘stalinismo’. E lui, anzichè andarsene, chiede sanzioni più morbide per l’amico Villari. Tra Ogm – conclude Marco Travaglio – ci si intende”.