Social card, che umiliazione!
La social card è la risposta del Governo alla crisi economica oramai insostenibile per le famiglie italiane. Dovrebbe consistere in una specie di carta bancomat per gli acquisti alimentari. Che umiliazione! L’annuncio dei giorni scorsi era di un’elargizione di 40 €uro, adesso si parla di 120 €uro, ma niente illusioni: è la somma dei mesi di ottobre, novembre e dicembre, perché chi riuscirà ad ottenere il regalo di Stato dovrà anticipare adesso il contante per ottenere la somma promessa a gennaio.
Ovviamente, la pomposa elargizione è rivolta alle famiglie il cui nucleo percepisce meno di 6.000 €uro all’anno. Dalle stime del Ministro Tremonti ne beneficeranno 1.300.000 cittadini, persone anziane e famiglie con bambini piccoli.
A questo punto correre ad accaparrarsi la card e, successivamente, presentarsi con la tessera nei negozi alimentari per fare acquisti è il massimo dell’onorificenza che uno Stato può pensare per i suoi cittadini più indigenti. Domanda? Oltre al risparmio della produzione di queste migliaia di card, i cui costi potevano sommarsi ai benefici da prevedere, non era meno degradante, umiliante, ridurre l’IVA al 10% sui generi alimentari di prima necessità? Ne usufruivano tutti? Bene. Di sicuro, era una soluzione con lo stesso valore di propaganda, non risolutiva, ma aiutava le stesse categorie disagiate a cui si vuole portare sollievo. Populismo per populismo…