Epifani: “Ecco perchè si sciopera”
Lo sciopero del 12 dicembre è stato indetto dalla Cigl per “chiedere al governo di cambiare registro”. Lo ha spiegato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, parlando all’assemblea dei lavoratori della Unilever. Il dirigente sindacale si è domandato a lungo se fosse giusto fare sciopero in questa condizione di crisi: “Ho riflettuto a lungo – ha spiegato – ma se i lavoratori non si mobilitano la mia impressione è che si dà il segno che si possa andare avanti così. Io credo invece che non si può andare avanti così. Bisogna dire al governo che deve darsi una scossa, una mossa”.
Per il leader della Cgil il governo “non ha affrontato la crisi con la forza e il peso necessari, non ha dato risposte a quello che avevamo chiesto e ha preso la crisi un po’ sottogamba”. Epifani ha aggiunto che lo spettro è la deflazione: “non è un fantasma è quello che ha vissuto il Giappone per dieci anni e quando avviene questo non c’è più niente, il rischio è che tutto si fermi”.
Per Guglielmo Epifani questo rischio si deve scongiurare e per evitarlo “bisogna immettere liquidità nel sistema, per i lavoratori con la detassazione e anche per le imprese più virtuose”. Fare interventi sui ceti produttivi, ovvero lavoratori dipendenti e pensionati. E’ questa, in concreto, la richiesta di Epifani.
“Vedo che Tremonti – ha detto il leader della Cgil – comincia a dire che si può allargare la manovra. Questa è la strada giusta, questo è uno degli obiettivi del nostro sciopero”. Epifani ha spiegato come in Europa si abbiano sostanzialmente due modelli di come è stata affrontata la difficoltà dell’economia mondiale: “Sarkozy ha deciso di fare una manovra grossa, di 24 miliardi di euro a sostegno dei settori più in crisi dell’industria. Brown ha sostenuto i consumi e Zapatero ha fatto metà e metà”.
Per Epifani invece il governo italiano ha fatto due cose: sostegno al sistema bancario e “un po’ assistenza ad una parte degli ultimi”. “Manca tutto quello che c’e’ in mezzo – puntualizza il dirigente sindacale – i lavoratori e le imprese. Dunque il governo deve fare interventi a favore dei ceti produttivi”. E’ questo che ha chiesto la Cgil e questo “può rafforzare la fiducia – ha concluso Epifani – anche sui mercati finanziari e sostenere i consumi”.
“C’è il rischio – ha concluso Epifani – che oltre la crisi che sta già producendo pesantissime perdite soprattutto tra i precari, ci possano essere aziende che approfittino della crisi stessa senza averne necessità”. Per questi motivi il leader della Cgil ha detto che “è necessario vigilare e controllare e questo è il compito del sindacato”.