Travaglio: “Sarà l’Arcicaccia ad indagare sui Magistrati?”
“Dopo tre giorni di dibattito, prende finalmente corpo la soluzione all’inesistente ‘scontro fra Procure’: una ‘bella riforma della giustizia’ da approvare con una maggioranza bipartisan (e quale, se no!)alla svelta, per decreto. Angiolino Jolie invita il Pd ad unirsi alla compagnia e il solito D’Alema abbocca all’istante. La riforma si annuncia avvincente. Si dice che impedirà il ripetersi di casi come questo. Siccome questo nasce da una procura che scopre i reati commessi da un’altra, la riforma dovrà anzitutto impedire ad una procura di indagare su un’altra.
E chi deve indagare sui magistrati che commettono reati? L’Arcicaccia? La Forestale? Slow Food? L’unica soluzione è stabilire che le toghe non sono più spggette alla legge. Dopodichè i soliti cretini diranno che ‘il magistrato che sbaglia non paga’: in verità lo dicono già oggi, salvo gridare alla ‘guerra fra procure’, quando un pm indaga su qualche collega fuorilegge. Insigni commentatori spiegano poi che i pm di Salerno non dovevano sequestrare gli atti di Why Not, ma chiederli (in realtà li chiedevano da febbraio, ma Catanzaro rifiutava di consegnarli). Non dovevano presentarsi con le volanti della polizia a Catanzaro (la prossima volta prendano la corriera). E soprattutto non dovevano scrivere un decreto di perquisizione di 1700 pagine. Ergo la riforma dovrà stabilire pure l’esatto numero di pagine. Suggerireri non più di una pagina e mezza, scritta in corpo 32, così gli imputati potranno sostenere che la perquisizione non è ben motivata, quindi è nulla. E ora sotto con la riforma, vieni avanti decretino”. E’ quanto scrive Marco Travaglio su ‘l’Unità’ di ieri, nella sua rubrica quotidiana ‘Zorro’.