De Magistris – L’importanza del suo archivio “pericoloso”
L’archivio del consulente tecnico Gioacchino Genchi, vice questore aggiunto, ritorna alla ribalta, trascinando con sé nomi, rapporti ed episodi della vita politica italiana che stanno alla base delle inchieste dell’ex pubblico ministero Luigi de Magistris. Ritenuto dai magistrati di Catanzaro “illegale costituzione e conservazione, ad opera del consulente tecnico dr. Genchi di una banca dati, telefonica e telematica, per molti aspetti acquisiti in modo illegale ed in spregio di guarentigie costituzionali, nei confronti delle massime autorità dello Stato, di parlamentari, appartenenti all’ordine giudiziario, ai Servizi informativi e di sicurezza” come riporta il Corriera della sera.
Qualche documento è stato pubblicato come la relazione trasmessa al tribunale del Riesame di Catanzaro il 26/7/2007 in relazione all’Udienza fissata per il giorno 27/7/2007 con riferimento all’indagato Luigi Bisignani, iscritto “attivo” alla loggia P2 di Licio Gelli, ed alla società IL.TE.
L’indagine riguarda diversi soggetti, variamente collegati fra loro che avrebbero commesso truffe e corruzioni nell’ambito delle erogazioni di fondi pubblici statali e comunitari.
Come viene definito dal Genchi “Deus ex machina” dell’articolato progetto criminoso sarebbe stato Antonio Saladino la cui capacità di stipulare accordi, mantenere rapporti, assecondare richieste più disparate è alquanto originale se non unica del trasversalismo politico ed affaristico. Le intercettazioni mettono in evidenza i rapporti tra Saladino e Bisignani, ma anche tra Saladino e: il Vescovo di Lamezia Terme, il Generale della Guardia di Finanza Walter Cretella Lombardo, Antonio Salis segretario particolare del Ministro dell’Interno Pisanu, Clemente Mastella ex-Ministro di Giustizia del Governo Prodi, e collaboratori del presidente Prodi tra cui Sandro Gozi. Di seguito l’intera relazione: relazione-genchi (pdf)