Travaglio: “Mani Pulite? Ieri Galli, oggi Della Loggia”
“Ernesto Galli della Loggia è sgomento. Non per la corruzione che riemerge, ma per il pericolo che torni Mani Pulite. Cioè che l’Italia ripiombi nella stagione in cui la legge era uguale epr tutti: “Politica, stampa e opinione pubblica devono promettere che non sarà come all’epoca di Mani Pulite”. “La tentazione di ripetere quel copione fa continuamente capolino”, ma guai a “ripetere gli errori commessi allora”. In effetti allora c’era uno sfegatato giustizialista che, sulla Stampa e sul Corriere, scriveva cose del tipo: “Sciogliere le Camere per mettere i partiti con le spalle al muro della volontà popolare” (17-6-92).
“Tutti hanno rubato”, c’è una “propensione all’illegalità finanziaria del sistema politico” e “di settori importanti dell’imprenditoria privata” (9-5-92). “E’ inverosminle che le segreterie romane non sapessero nulla e non ricevessero parte del prelievo tangentizio… I partiti sono combriccole di malandrini” (17-6-92). “Le risultanze delle inchieste delineano una situazione sostanzialmente vera, su cui è possibile esprimere giudizi” senza “aspettare che i fatti vengano accertati da una sentenza”, a prescindere dal “principio della presunzione d’innocenza” (19-6-92). “E’ già molto se, dopo gli estenuanti e annosi riti giudiziari, gli indulti, le amnistie, i patteggiamenti, e gli arresti domiciliari, alla fine si riesce a mandare in galera qualcuno per un lasso di tempo non proprio ridicolo” (19-6-93). “E’ tempo che il capitalismo italiano torni sotto l’imperio della legge” (13-8-93). Il suo nome, guarda un pò, era Ernesto Galli della Loggia”. E’ quanto scrive Marco Travaglio oggi su ‘l’Unità’ nella sua rubrica quotidiana ‘Zorro’.