Travaglio: “Vespa, ‘il Mattino’ e i 90 anni di Andreotti”
“Proseguono i festeggiamenti vespiani per il 90° compleanno del prescritto Andreotti. Non contento di avergli regalato due ore di cosiddetto servizio pubblico senza contraddittorio, l’insetto scrive un editoriale celebrativo sul “Mattino”, sostenendo che la prescrizione per mafia è un’invenzione di Caselli e altri visionari. A suo dire l’accusa si basava sulle “parole di decine di pentiti” (falso, c’erano una decina di testimoni oculari, fra cui i migliori amici di Falcone e Borsellino) che sono stati “smentiti l’uno dopo l’altro” (falso: nessuno è stato denunciato per calunnia).Dunque, conclude lo storico di corte, “Andreotti, come si sa, fu assolto”.
Falso: assolto in primo grado per insufficienza di prove, si vide ribaltare la sentenza in appello con l’affermazione della “stabile ed effettiva partecipazione all’associazione per delinquere” – quella cosina chiamata Cosa Nostra – fino alla primavera 1980, cioè fino al secondo e ultimo incontro in Sicilia con il boss Stefano Bontate, con cui il Divo discusse del delitto Mattarella prima e dopo l’esecuzione. Vespa conclude: “S’è detto che la Cassazione avrebbe confermato questa tesi”. Ma in realtà “non s’è dichiarata competente a scegliere”. Strano, il dispositivo (15.10.2004, II sezione, presidente Cosentino) recita: “La Corte rigetta il ricorso del Pg e dell’imputato e condanna quest’ultimo al pagamento delle spese processuali”. L’imputato condannato a pagare è Andreotti. La sentenza confermata è quella d’appello: “reato commesso fino al 1980″. Sono due righe, basta leggerle. Ce la possono fare pure le vespe”. E’ quanto scrive Marco Travaglio oggi su l’Unità, nella sua rubrica quotidiana ‘Zorro’.