Eluana, Sacconi: “Stiamo valutando l’idoneità della clinica”

Non c’è pace per la famiglia di Eluana Englaro. Il Ministro della Salute, Maurizio Sacconi, ha fatto sapere di aver chiesto “alla Regione Friuli informazioni circa il grado di abilitazione di questa casa di riposo” (la “Quiete” di Udine, ndr), comunicando che “si sta valutando l’idoneita’ della clinica”, perchè ha spiegato Sacconi “lo stesso ricovero sembra sia stato realizzato con un fine di accudimento”. “Il mio dovere – ha aggiunto il ministro dai microfoni della radio – è quello di non girarmi dall’altra parte di fronte a un tema così grande e, nel dubbio, insisto nel prendere la posizione che ho già preso, anche a nome del governo”.

Immediate le reazioni alle parole di Sacconi. “Sul caso Eluana Englaro – ha detto Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e leader dei Popolari Liberali – ci sentiamo pienamente rappresentati dalla saggia e lungimirante posizione assunta dal ministro Maurizio Sacconi a nome dell’intero Governo. Apprezziamo particolarmente – ha concluso Giovanardi – la difesa del ruolo delle strutture sanitarie pubbliche per la cura dei cittadini e non come strumento per provocare al paziente una terribile morte per mancanza di acqua e di cibo”.

Di parere opposto la sinistra. Il comportamento del ministro del Welfare è definito “disgustoso” da Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI. “Continuano le insopportabili e odiose interferenze del governo su questa vicenda. Neanche l’umana pietà cristiana – ha sottolineato Pignatiello – serve a far calare il silenzio sul dolore della famiglia. Basta, c’è un limite a tutto”.

Per il pomeriggio, davanti al ‘la Quiete’, dove da due giorni è stata trasferita Eluana, è previsto un sit-in con preghiere dell’associazione Giovanni XXIII che chiede che Eluana continui a vivere.

Beppino Englaro, intanto, è ripartito oggi per Lecco lasciando la figlia alle cure sanitarie dell’associazione ‘Per Eluana’, costituita la settimana scorsa per gestire l’attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano per l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione della donna.
Il protocollo messo a punto da medici e legali prevede che Eluana sia alimentata e idratata per tre giorni senza novità rispetto al passato; successivamente si passerà alla progressiva riduzione di alimentazione e idratazione, salvo nuovi stop di politica o magistratura.

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