In Afganistan colloqui segreti con i talebani
Funzionari occidentali, governo afgano e mediatori legati ai talebani sono stati impegnati in negoziati segreti.
I colloqui, che hanno avuto luogo a Dubai, Londra e Afghanistan, dall’inizio dell’anno, hanno proposto il ritorno di Gulbaldin Hekmatyar, l’ex primo ministro afghano, che è stato nascosto per 7 anni, in Afghanistan.
Hekmatyar è il leader delle forze, Hezb-i-Islami, in lotta a fianco delle forze dei talebani e considerate un’organizzazione terroristica dagli Stati Uniti.
Secondo le informazioni di “Al Jazeera”, a Hekmatyar verrebbe offerto asilo in Arabia Saudita, dopo di che, gli sarebbe consentito di tornare in Afghanistan con l’immunità da procedimenti giudiziari.
James Bays, il corrispondente di Al Jazeera a Kabul, ha detto: “Il piano è quello di ampliare i colloqui con i talebani”.
Non è chiaro se i negoziati segreti siano volti a separare la fazione di Hekmatyar dal legame con i talebani, o per incoraggiare alcuni elementi dei talebani ad unirsi al processo politico.
Il dubbio che Hekmatyar stia trattando la propria immunità da procedimenti giudiziari per un eventuale abbandono della lotta può anche non avere conseguenze tra i suoi seguaci.
Da tempo i tentativi di dialogo si susseguono, ma l’ex ministro degli esteri dei talebani, Mullah Mottawakil ha detto che se il piano di Karzai, il presidente afgano, consiste nel dividere i talebani portandone alcuni nel governo, la guerra non avrà termine.
Anche se allo stato delle cose è difficile ottenere la pace in Afganistan senza l’accordo con Mullah Omar, questo è evidenziato da diversi osservatori.
E’ da vedere se con Richard Holbrooke, l’inviato americano per l’Afghanistan e il Pakistan della nuova amministrazione Obama, la resistenza americana ai colloqui con i talebani possa cambiare. Il ministro degli esteri afghano è attualmente a Washington per discutere il futuro della regione. I colloqui segreti possono compromettere ulteriormente le relazioni tra gli Stati Uniti e in Afghanistan.