Berlusconi: “Piano Marshall per Gaza”
Un piano Marshall per la Palestina. Lo ha annunciato Siilvio Berlusconi. “L’Italia – ha detto il premier, intervenendo alla ‘Conferenza internazionale dei donatori per la ricostruzione della Striscia di Gaza’ in corso a Sharm el Sheik- metterà a disposizione 100 milioni di dollari per la sola ricostruzione di Gaza”.
“Credo che sarà una gara tra tutti i Paesi europei – ha detto il premier – per dare il contributo più elevato possibile e per far sì che i tempi di questa ricostruzione siamo veloci. Ma sappiamo tutti che questo non basterà. Quando lo Stato palestinese avrà avuto le più ampie garanzie per una sua ripresa economica, in quel momento dovranno scattare i sostegni di tutto il mondo affinchè l’economia palestinese possa diventare un’economia di benessere”.
“Sono personalmente convinto – ha detto Berlusconi – che non ci possa essere pace vera, convivenza vera tra due popoli che siano divisi da troppo differenti livelli di vita. Quindi, affinche’ la coesistenza tra i due Stati possa essere definitiva, credo che dovremo fare tutti un grande sforzo per elevare il livello di vita di tutti i palestinesi”.
Berlusconi ha espressamente parlato di “piano Marshall” per l’economia palestinese. “Lo presenterò – ha detto – ancora, come responsabile per la terza volta del G8 e per la prima volta del G14 che si svolgerà quest’anno nel mese di luglio in Italia, tra i punti prioritari su cui dovremo discutere e decidere. Un piano che debba prevedere la possibilita’ di un aeroporto dove arrivino tutti i turisti del mondo cattolico, ma successivamente di tutta la cristianita’ e anche del mondo islamico per visitare i luoghi sacri di queste religioni”.
“Intorno a questo aeroporto dobbiamo prevedere cose concrete: abbiamo avviato negoziazioni, incontri con i principali gruppi alberghieri del mondo invitandoli ad impegnarsi a costruire li’ delle infrastrutture; abbiamo avviato discorsi con le piu’ importanti multinazionali del mondo che possano impegnarsi a costruire li’ delle proprie sedi e dei propri opifici; abbiamo in mente di invitare tutte le compagnie aeree low cost a farsi promotrici dell’arrivo in Cisgiordania di turisti importanti. I numeri sono tutti dalla parte del turismo, le Nazioni unite prevedono, al di la’ della crisi presente, come attivita’ maggiormente in espansione nel mondo: sono oggi 800 milioni i turisti nel mondo, si prevede che nei prossimi 8 anni ci sara’ un aumento del 50%. Dai calcoli che abbiamo effettuato non dovrebbe essere difficile portare una parte importante di turisti, che per quanto riguarda l’Europa oggi sono 400 milioni, a visitare i luoghi sacri della cristianità”.