Brunetta: “Donne in pensione a 65 anni? L’Italia si adeguerà all’UE”
“L’Italia si adeguerà alla sentenza della Corte di giustizia europea che ha chiesto al nostro Paese di abolire le disparità di trattamento tra uomo e donne sulle pensioni”. Parola del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. “E’ allo studio come adeguarsi. La commissione Politiche Ue del Senato – ha affermato Brunetta a Radio24 – si è fatta carico di trovare una soluzione, il Governo guarda con rispetto al lavoro del Parlamento”.
Per Brunetta, i risparmi che verranno dall’adeguamento (2,3 miliardi in 8 anni solo per la Pubblica Amministrazione, secondo le cifre circolate) andranno utilizzati per migliorare e riequilibrare le condizioni delle donne nel mercato del lavoro in termini di carriera, salari e welfare familiare (asili nido, ecc).
Il ministro della Funzione pubblica, infine, si e’ detto d’accordo con il collega del Welfare Maurizio Sacconi sul fatto che non sia il momento per una riforma complessiva delle pensioni.
Cresce intanto il fronte del no. Alla Cgil e alla sinistra si unisce anche la Cisl, che “non condivide la decisione del Governo di proporre un innalzamento, seppur graduale, dell’età pensionabile delle lavoratrici della pubblica amministrazione”.
“Non siamo d’accordo per ragioni di metodo e di merito – afferma il segretario generale Raffaele Bonanni – Per la Cisl è inammissibile che su un tema delicato come quello delle pensioni, il Governo abbia deciso unilateralmente, senza aprire un confronto con il sindacato, come si è sempre fatto per tutti gli interventi sulla previdenza”.
La scelta del governo di prevedere un aumento graduale dell’età pensionabile delle donne nella Pubblica amministrazione è, invece, “un atto dovuto” dopo la condanna subita dall’Italia in sede di parificazione dell’età pensionabile fra uomini e donne, secondo Piero Ichino, giuslavorista e senatore del Pd.