Tibet, fermati 109 monaci
LO RIVELA IL ‘TIMES’ DI LONDRA – “Rieducazione politica”. Con questa motivazione la polizia ha arrestato 109 monaci tibetani. Il clima è pesante, dal momento che in Cina è la vigilia del 50° anniversario della fine dell’indipendenza del Tibet e del primo delle rivolte represse nel sangue da Pechino.
Lo fa sapere il “Times” di Londra, sottolineando come il provvedimento preso nei confronti dei monaci del monastero di Qinghai, nella Cina occidentale, rientri nella serie di “misure straordinarie” decise dalle autorità di Pechino per evitare il ripetersi di proteste come quelle dello scorso anno che, secondo fonti tibetane, costarono la vita a quasi 200 persone.
Tra queste misure, riferisce il giornale, c’e’ anche il blocco di ogni via di accesso a due contee della provincia del Sichuan, teatro nel marzo del 2008 di violente proteste, mentre sono già in tilt da ore i telefoni cellulari e Internet. E da domani lo saranno anche a Lhasa, capoluogo del Tibet. Lo scorso anno la popolazione ricorse agli sms per organizzare le manifestazioni contro il governo cinese.