Di Vittorio? I maturandi non lo conoscono
INDAGINE DI QUINEWS – Questa sera va in onda la prima puntata di “Pane e Libertà”, la miniserie in due puntate (la seconda andrà in onda lunedì 16 marzo), sulla vita e le opere di Giuseppe Di Vittorio, uno degli esponenti più autorevoli del sindacalismo del dopoguerra. Quinews ha svolto un’indagine su 100 maturandi: solo 11 di loro lo conoscono o ne hanno sentito parlare. “Non mi stupisce” è il commento di Pierfrancesco Favino, l’attore che nel film interpreta Di Vittorio.
“Giuseppe Di Vittorio non è stato solo il capo dei braccianti agricoli ma anche di una grande organizzazione dei lavoratori dell’industria e ha dato prova di sapere coniugare la difesa degli interessi di determinate classi sociali con il senso dell’interesse nazionale e della crescita democratica del Paese”. Con queste parole, ieri, al Quirinale, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricordato la figura di Giuseppe Di Vittorio, dopo aver assistito alla proiezione in anteprima del film “Pane e Libertà”, ispirato alla vita del sindacalista, coprodotto da Rai Fiction, Palomar Endemol, Apulia Film Commission e Regione Puglia. Il film, diretto da Alberto Negrin, e interpretato fra gli altri da Pierfrancesco Favino e Raffaella Rea, verrà trasmesso oggi e lunedì in prima serata su Rai1.
Giuseppe Di Vittorio nacque a Cerignola l’11 agosto 1892 e morì a Lecco il 3 novembre 1957, fu il padre del sindacalismo italiano. Un grande uomo che da povero contadino analfabeta diventa la guida di tutti i lavoratori italiani, attraversando mille difficoltà e superando mille avversari. Un uomo con un unico grande sogno: quello di unire tutti i lavoratori d’Italia e del mondo, senza differenze politiche e religiose, per vedere riconosciuti i propri diritti.
Di Vittorio è morto 52 anni fa. In quanti, soprattutto nel mondo giovanile, oggi conoscono o hanno sentito parlare di Di Vittorio? Quinews.it ha svolto un’indagine, intervistando 100 studenti prossimi alla maturità: solo 11 di loro (l’11%) sanno o hanno sentito parlare del sindacalista di Cerignola. Di questi 5 “sanno” di Di Vittorio per aver letto qualcosa “su qualche giornale o libro”, nemmeno ricordano “dove”, pur sapendo della sua “professione di sindacalista”, mentre 6 di loro “ne ha sentito parlare a casa, “dai genitori” o da “alcuni amici di famiglia” o “da qualche papà di un amico” “socialista o comunista”. 89 su 100 (l’89%) maturandi, invece, prima di oggi, vale a dire alla vigilia della messa in onda del film, con tutto il can can promozionale allestito sugli schermi Rai in questi giorni, “non ne ha mai sentito parlare”. “Letteralmente mai” dicono in molti; “ma non è colpa nostra” aggiungono altri, quasi a volersi scusare…
Alla luce di questa indagine, abbiamo raccolto il commento di Pierfrancesco Favino, l’attore che nel film interpreta Giuseppe Di Vittorio. “Il risultato di questa indagine – dice Favino – non mi stupisce, perché sapevamo tutti che Di Vittorio era una figura dimenticata. Uno dei motivi per cui la Rai, piuttosto che il regista Negrin, piuttosto che gli sceneggiatori hanno deciso di fare questa operazione è proprio per rendere merito alla figura di Di Vittorio e per colmare questa dimenticanza”. A parere di Favino, “le cose più note di Di Vittorio sono la sua dimensione di sindacalista e di segretario della Cgil. Le cose più note che ha fatto e che possiamo ricordare sono il primo articolo della Costituzione”. La speranza di Pierfrancesco Favino è che “queste puntate siano un modo per far conoscere meglio Di Vittorio, una specie di chiave per aprire altre porte sulla personalità di questo uomo”.