Crisi, boom di Cig: + 560mila

Aumento senza precedenti della cassa integrazione nel mese di febbraio: 483mila i lavoratori coinvolti in questi due mesi dai processi di Cig, nei settori industria, commercio e edilizia, ai quali vanno aggiunti i lavoratori interessati dalla Cig in deroga, stimabili in non meno di 80 mila unità.

Questo è il drammatico quadro offerto dai dati diffusi dalla Cgil, secondo la quale in rapporto alle ore perse di lavoro, è come se l’occupazione si fosse ridotta di oltre 212.000 lavoratori, nei soli due mesi del 2009.
La CIG, con oltre il 201,63% su febbraio 2008, fa registrare un volume di 38.754.180 mil. di ore.

Nei primi due mesi del 2009 si sono accumulate ore di Cig per 65.776.795 (+155,53% sullo stesso periodo del 2008) ed e’ gia’ oltre il 33% di quanto maturato in tutto il 2008. L’aumento nei settori di attivita’ e’ per tutti negativo e con aumenti, in qualche caso, che sfiorano il 300%. Percentuali elevatissime anche in settori con forte occupazione, come il meccanico, +254,89%.

In cinque settori si supera l’aumento del 200%. Cresce sia la cassa integrazione ordinaria, +443,26%, e raggiunge i 43.260.619 mil. di ore, cresce la cassa integrazione straordinaria, +26,65% con 22.516.176 mil. di ore. Sulla Cigo (cassa integrazione guadagni ordinaria) si registrano percentuali da profonda recessione. Le peggiori situazioni le troviamo nel settore metalmeccanico +782,97%, nel metallurgico +768,81%, nel chimico +592,38%, nei trasporti e comunicazioni +851,48%.

Piu’ contenuti gli aumenti nella Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) ma sempre su percentuali di aumento, come media del 60%, e con alcuni settori oltre il 100%, trasporti e comunicazione, carta e poligrafici, estrazioni minerali.
Questa situazione impatta nelle Regioni in modo omogeneo, nel senso che e’ un disastro dappertutto.
Qualche calo nella Cigs non compensa l’aumento della Cigo, pertanto le percentuali di aumento sono quasi tutte di tre cifre, ovvero sopra il 100%.
Particolarmente grave e’ l’aumento in Piemonte+272,99%, in Lombardia +263,20%, nel Trentino +276,89%, in Umbria +999,32%, nelle Marche +299,32%, negli Abruzzi +293,04%, nel Molise +538,96%, in Basilicata +552,07%.
Ci sono altre Regioni che hanno percentuali di aumento piu’ contenuto, ma volumi di ore gia’ in precedenza alti e che restano tali, queste, sono la testimonianza di una crisi solo iniziata prima che in altre regioni, come nel caso della Campania, del Lazio o del Veneto.
Aumentano anche i decreti di Cigs emanati dal Ministero del Lavoro, in questi due mesi sono aumentati del 19,86% sul 2008.
Nei decreti aumenta il peso delle richieste per crisi aziendale, ma c’e’ una novita’ in positivo: aumentano anche i decreti che prevedono contratti di solidarieta’ (+43,75%) ma restano solo il 13,86% del totale dei decreti.
‘Questa situazione – sottolinea la Cgil – proietta un quadro economico e sociale, in netto peggioramento.
Il Paese sta entrando in una fase di spirale depressiva che accelera la caduta della domanda.
Nei prossimi mesi, ci dovranno essere interventi per sostenere chi non ha nessuna copertura economica e sociale, verso i redditi bassi e da lavoro dipendente affinche’ non a chiacchiere ma con le risorse si stimoli, si renda possibile, una domanda interna, e con essa la ripresa delle attivita’ produttive’.

Anna Palmisano

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