Locri, ammazzato per uno schiaffo
Uno schiaffo durante una partita a carte. E’ questo, e non una faida di ‘ndrangheta, il movente dell’omicidio a Locri di Domenico Cavaleri, di 39 anni, figlio di Maria Cordi’, la sorella di Cosimo ed Antonio Cordi’, che furono i capi della cosca e che sono morti entrambi, il primo ucciso in un agguato nel 1997 ed il secondo deceduto a causa di un tumore che lo colpi’ mentre era in carcere.
Cavaleri, operaio forestale incensurato, è stato ucciso davanti a decine di persone nel centro di Locri mentre aspettava l’uscita del figlio dalla scuola media. Una persona, a viso scoperto, gli ha sparato cinque colpi con una pistola calibro 7.65, due dei quali lo hanno raggiunto alla testa. Un omicidio dalle modalità non tipicamente mafiose, che ha subito insospettito carabinieri e polizia di Stato.
Il Commissariato di Siderno, con la collaborazione dei carabinieri del Gruppo di Locri, ha scoperto l’episodio che ha dato la svolta alle indagini.
Cavaleri due sere fa era stato coinvolto in una lite mentre giocava a carte in un bar di Locri. Una lite al culmine della quale l’operaio, considerato, a causa delle sue parentele, un personaggio ‘di rispetto’, aveva schiaffeggiato una delle persone con le quali stava giocando a carte. Da qui la vendetta.