Perù, Fujimori condannato a 25 anni reclusione
L’ex presidente del Perù Alberto Fujimori è stato condannato a 25 anni reclusione per violazione dei diritti dell’Uomo, tra cui i massacri di civili perpetrati dagli squadroni della morte, durante la sua presidenza tra il 1991 e il 2000. L’ex capo dello Stato è accusato di avere gestito delle “squadre della morte” dell’esercito e di aver ordinato numerosi sequestri ed omicidi di massa tra il 1991 e il 1992: se condannato, rischia fino a 30 anni di carcere.
Il tribunale di Lima ha riconosciuto Fujimori colpevole di tutti i capi di imputazione, con circostanze aggravanti, assimilando i reati ai “crimini contro l’umanità”. L’accusa aveva chiesto 30 anni di prigione, la difesa l’assoluzione.
Amnesty international ha definito la condanna dell’ex presidente peruviano “una pietra miliare di straordinaria importanza nella lotta contro l`impunità” sottolineando che nessuno si deve sentire “esente dal rendere conto del proprio operato”.
“E’ stata fatta giustizia in Perù”, ha dichiarato Javier Zuniga, osservatore di Amnesty International al processo nei confronti di Alberto Fujimori. “Oggi è una giornata storica. Non capita tutti i giorni di vedere un ex capo di stato condannato per violazioni dei diritti umani quali torture, sparizioni e sequestri di persona. Speriamo sia solo il primo di molti processi del genere in America Latina e nel resto del mondo”.