Nucleare – “Sellafield” il luogo più pericoloso d’Europa
Sul Gardian, un articolo a firma di Robin Mckie pone più di una domanda sulla scelta della politica energetica in Gran Bretagna. Nella “ineluttabile” decisione italiana di approntare una politica nucleare anche da noi, è bene valutare le esperienze già consolidate all’estero, e soprattutto imparare dagli sbagli altrui.
Mckie scrive: « La scorsa settimana il governo ha annunciato i piani per una nuova generazione di centrali nucleari. Ma la Gran Bretagna deve ancora fare i conti con l’eredità del suo primo impianto nucleare di Sellafield – una discarica di rifiuti tossici in uno dei siti più contaminati d’Europa».
«La costruzione B30 è un grande, colorato, edificio di cemento che sorge al centro di Sellafield, in Gran Bretagna, circondato da un recinto che varia in altezza fino a tre metri, sormontato da filo spinato, di sicuro è una costruzione che non ha alcuna valenza architettonica, eppure rivendica prepotentemente la fama dell’edificio industriale più pericoloso dell’Europa occidentale.
Non è nemmeno difficile capire il motivo per cui l’edificio possiede una tale temibile reputazione, il suo contenuto: mucchi di vecchi reattori nucleari e parti di barre di combustibile, molte di loro di provenienza ignota, acque di raffreddamento radioattive, pezzi di metallo contaminati che emettono dosi potenzialmente letali di radiazioni.
Si tratta di un luogo inquietante, anche se B30 non è certamente unico nel suo genere.
Durante lo sciopero dei minatori, del 1972, gli impianti nucleari sono stati gestiti al massimo delle loro capacità, al fine di fornire l’energia elettrica alla nazione, di conseguenza, si è rivelato impossibile gestire tutti i rifiuti generati.
Rivestimenti e combustibile sono semplicemente stati messi in stagni di raffreddamento.
Questo è il cuore oscuro di Sellafield, un luogo dove gli ingegneri e gli scienziati devono ora affrontare l’eredità della Gran Bretagna del dopoguerra e le aspirazioni nucleari. Si tratta di un enorme impegno economico per la bonifica negli anni ed anche di un grave imbarazzo per il governo, che ora vuole promuovere l’energia nucleare come soluzione del problema energetico per la Gran Bretagna.
La scorsa settimana i ministri hanno rivelato un elenco di 11 siti per nuove centrali nucleari in Gran Bretagna, ed hanno insistito che il nucleare sarà la salvezza della nazione nella battaglia del riscaldamento globale che mira a ridurre le emissioni di carbonio.
Ma la condizione di edifici come B30 e B38 – e tutte le altre “eredità” costruite a Sellafield decenni fa – suggeriscono che la Gran Bretagna potrebbe finire per pagare un caro prezzo per questo nuovo impegno nell’energia nucleare.
Da parte sua, l’industria nucleare è irremovibile. I nuovi reattori producono poco rifiuti e pongono pochi rischi per l’ambiente, e citano l’esempio della Francia, dove quasi l’80% di energia elettrica è generata da fissione atomica.
Ma sarà un lavoro difficile convincere il pubblico che le moderne centrali nucleari sono la risposta per la Gran Bretagna in materia di energia.
In realtà, Sellafield, è un fallimento del settore, pionieri delle centrali nucleari, e nel costruire le loro armi atomiche, i britannici non hanno sviluppato e gestito reattori civili ed impianti di ritrattamento.
Il risultato è la prospettiva di acquistare reattori americani o francesi per la prossima generazione di impianti nucleari. La lezione di Sellafield, non è solo che l’energia nucleare è pericolosa, quanto l’ incapacità per la Gran Bretagna di dare attuazione ad un piano a lungo termine».
L’angosciante domanda: ” Come si può evitare di commettere gli stessi errori?”