Saviano: “Voglio una famiglia. Facebook è la mia piazza”
“Voglio farmi una famiglia e ci riuscirò nonostante le difficoltà e questa sarà la mia vera vittoria”. E’ quanto dichiara Roberto Saviano a Isabella Bossi Fedrigotti in un’intervista sul ‘Corriere della sera’, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro ‘La bellezza e l’inferno’. “Le cose che fanno gli innamorati, andare a passeggio, a prendere un aperitivo, a visitare un museo, fuori a cena, mi sono tutte quante proibite, ma ci riuscirò lo stesso”, dichiara lo scrittore, costretto a vivere segregato a causa delle minacce della camorra.
“La scrittura – dice ancora Saviano – è per me medicina, piacere, casa, riconferma che esisto e non penso solo a libri e articoli, ma a Facebook, che è la mia piazza, il mio bar, il mio ristorante, il mio giardino pubblico e la mia passeggiata a mare”.
Saviano racconta di avere naturalmente guadagnato molti soldi, ‘altrimenti non avrei i mezzi per difendermi dalle querele che mi fioccano addosso da parte dei malavitosi, Raffele Cutolo in testa, tutte vinte peraltro, per fortuna’. Ma e’ anche proprio sul dire che ha fatto tutto per i soldi puntano i suoi denigratori, che lo definiscono ‘noto contaballe, magari anche un po’ omosessuale, offesa massima per i camorristi’, mentre ‘il cartolaio di Casal di Principe mi sfotte divertendosi a sistemare Gomorra nel settore fiabe, accanto a Biancaneve e Cappuccetto Rosso’.
Nell’intervista Saviano ricorda anche, al tempo delle prime minacce, l’invito del governo Svedese a trasferirsi a Stoccolma: ‘Non sono andato perche’ cosa ci avrebbe fatto uno abituato a vivere nei quartieri spagnoli di Napoli…. Ma devo ammettere che non sono andato anche per quella mia ambizione da peccato mortale, e cioe’ la voglia di non darla vinta ai miei nemici’.