Roma è come Asmara
ISOLA DEL CINEMA XV EDIZIONE All’isola Tiberina, Roma
Il 30 Giugno 2009 alle ore 19,00
Spazio incontri delle Edizioni E/O
Con l’Alto Patrocinio dell’Ambasciata di Eritrea
“Roma è come Asmara”
22 racconti di Rossella Pompeo – edizioni Zona, modera Angela Camuso, giornalista, Intervengono il critico letterario Plinio Perilli e l’autrice Tiziana Colusso.
Letture a cura degli attori Rosa Pianeta e Marco Falaguasta. Sarà presente l’autrice.
“Roma è come Asmara” di Rossella Pompeo è una raccolta di racconti brevi tutti al femminile, ambientati nella Città Eterna. Le protagoniste di alcune storie sono creazioni fantastiche, in alcuni casi si tratta di persone reali, come la protagonista del racconto che ha dato il titolo al libro: un’anziana eritrea conosciuta dall’autrice sul vagone di un tram, nostalgica del suo paese di origine, ma al contempo fiera di essere diventata un po’…romana. Una Roma multietnica, quella raccontata dall’autrice, piena di aneddoti piacevoli, ma anche di seri spunti di riflessione sulla complessa vita di una grande metropoli.
ROMA E’ COME ASMARA
racconti di Rossella Pompeo
con una prefazione di Plinio Perilli
ZONA 2009
pp. 166 – EURO 16
ISBN 978 88 6438 011 7
Storie di donne raccontate da una donna, che ha incontrato le sue protagoniste sugli autobus, o per strada, girovagando con lo spirito curioso di una turista in una metropoli accogliente e nello stesso tempo complicata, dove chi è sola e straniera può perdersi, ma anche alla fine ritrovare se stessa in una nuova identità, quella di cittadina di Roma.
Roma è come Asmara, dell’esordiente Rossella Pompeo, è una raccolta di 22 racconti brevi, tutti al femminile, ambientati nella Città Eterna. Le protagoniste di alcune storie sono creazioni fantastiche, traduzioni in parole di un flusso incessante di pensieri. In altri casi si tratta di persone reali, come la donna che ha ispirato il titolo della raccolta, protagonista dell’omonimo racconto: un’anziana eritrea da molti anni immigrata a Roma, conosciuta dall’autrice sul vagone di un tram, in una giornata qualunque, una donna con la voglia non celata di raccontarsi, teneramente nostalgica del suo Paese lontano ma anche fiera di essere diventata nel tempo un po’ romana e, quindi, un po’ italiana, tanto da esibire come piccolo trofeo la sua tessera gratuita per i mezzi pubblici.
“Le storie nascono come anelli fra le dita. Quelli che servono ad imbellire o, semplicemente, a ricordarci chi siamo… Il filo che lega una storia all’altra è la disillusione nei confronti dell’esistenza” , scrive nella sua nota al testo Rossella Pompeo, lei stessa figlia adottiva di Roma, anche lei reduce di una difficile integrazione e tuttavia riconoscente a questa città, che l’ha ospitata nel suo grembo e fatta rinascere, come una seconda madre.
A volte ironica o struggente, sempre delicata, la prosa si alterna a versi poetici che scavano nel cuore delle donne raccontate. Scrive nella prefazione Plinio Perilli: “Rossella Pompeo ci parla da e di una Roma, un’Europa, un intero globo ingarbugliato e contaminato di presenze, di spostamenti, di dubbi così come di progetti. E dove l’unica vera soluzione è sempre quella di abituarsi, esercitarsi al problema, partorire, distillare, inoculare – omeopaticamente – un perfetto malessere quale miglior antidoto e controprova benefica di un altro terapeutico malessere”.
(Angela Camuso)