Sui siti la precisazione del Ministero
NUCLEARE – I siti delle future centrali nucleari pubblicati dal free press ‘Metro’ sono questi: 1 ) Monfalcone (Gorizia); 2 ) Scanzano Jonico (Matera); 3 ) Palma (Agrigento); 4 ) Oristano; 5 ) Chioggia (Venezia); 6 ) Caorso (Piacenza); 7 ) Trino Vercellese (Vercelli); 8 ) Montalto di Castro (Roma); 9 ) Termini Imerese (Palermo); 10) Termoli (Campobasso).
Questa lista ha innescato la “puntuale” precisazione del Ministero per lo Sviluppo Economico, guidato da Claudio Scajola, che ricorda: “la Legge Sviluppo, entrata in vigore lo scorso 15 agosto, all’articolo 25 stabilisce che il Governo è delegato ad adottare, entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale e di pubblicità delle relative procedure, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi e per la definizione delle misure compensative da corrispondere e da realizzare in favore delle popolazioni interessate”.
In base a tali criteri, le imprese energetiche potranno successivamente proporre la localizzazione dei siti. “Qualsiasi ipotesi precedente l’attuazione dei decreti legislativi sopraccitati è, quindi, destituita di ogni fondamento”. La precisazione segue quanto aveva scritto la giornalista Stefania Divertito sul free press ‘Metro’: “Tra gli addetti ai lavori la lista è un foglio che scotta. Che non deve diventare ufficiale, perché scatenerebbe le proteste dei cittadini. Eppure c’è. E contiene i nomi delle dieci città dove dovrebbero sorgere 4 delle centrali nucleari promesse dal governo. Per la maggior parte si tratta dei vecchi siti dove già ci sono gli impianti, ormai in dismissione. Ma ci sono anche delle novità: come Palma nell’Agrigentino o Termini Imerese, scelte figlie della disponibilità annunciata dalla Regione Sicilia”.