Afghanistan – Per gli italiani “Un attacco al giorno”
In un’intervista al quotidiano La Stampa, Rosario Castellano, comandante della Folgore e attualmente responsabile della Regione Ovest in Afghanistan, ha detto che gli italiani subiscono un attacco al giorno dai ribelli.
“Nel 99% dei casi gli è andata male e ci sono state perdite tra chi ci attaccava”, spiega Castellano a Herat.
In un mese, poi, sono state trovate e disinnescate dieci bombe piazzate lungo le strade.
“Ovviamente – aggiunge il generale – non stiamo lì a dare conto di tutto quello che succede. Certe notizie è bene tenerle riservate”.
Attualmente i militari italiani impegnati in Afghanistan nell’ambito della missione Isaf della Nato sono circa 3.100, tra l’area di Kabul e la Regione Ovest.
Finora hanno perso la vita nel Paese asiatico, 20 militari italiani, 11 dei quali in attentati.
Riguardo alla dinamica dell’attentato, sembra sia stato ormai appurato che subito dopo l’esplosione c’è stata una sparatoria, come ha spiegato il generale Vincenzo Camporini, capo di Stato maggiore della difesa, nel corso del programma “In 1/2 ora” su RaiTre.
“Lo scambio di colpi d’arma da fuoco ormai sembra appurato”, ha detto Camporini parlando dei momenti immediatamente successivi all’esplosione.
Si sta invece ancora cercando di capire se l’autobomba sia stata fatta esplodere da un attentatore suicida a bordo – che si sarebbe inserito a questo scopo tra i due blindati “Lince” in viaggio dall’aeroporto di Kabul al quartiere generale dell’Isaf – o se il veicolo sia stato fatto detonare a distanza.
Attualmente, ha aggiunto Camporini, le stime sulla quantità di esplosivo contenuto nell’autobomba variano da 140 a 300 chili.
Ieri è giunta a Kabul la squadra del Ros, il Reparto operativo speciale dei carabinieri, incaricata dalla Procura di Roma che indaga sulla strage di effettuare le indagini sul posto.
Si svolgeranno domani alle 11 i funerali di Stato per Antonio Fortunato, Roberto Valente, Matteo Mureddu, Massimiliano Randino, Giandomenico Pistonami e Davide Ricchiuto.
Le salme rientrate questa mattina in Italia dei sei parà della Folgore rimasti uccisi tre giorni fa in un attentato a Kabul.
Nel pomeriggio, nonostante la pioggia una lunga fila di persone davanti al Policlinico militare Celio a Roma, dove a breve verrà aperta al pubblico la camera ardente.
I funerali si terranno nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove nel novembre 2003 furono celebrate le esequie delle vittime dell’attentato di Nassiriya.
Nella notte, intanto, sono giunti in Italia i quattro militari rimasti feriti nell’attentato di Kabul, costato la vita anche a dieci civili afghani. Le loro condizioni sono buone e in queste ore vengono sottoposti a una serie di accertamenti (Reuters.)