Guinea – 157 vittime e 1.253 feriti
In Guinea 157 persone sono state uccise e 1.253 ferite dalle forze di sicurezza che hanno aperto il fuoco su una manifestazione contro la giunta militare il cui leader è il capitano Moussa Dadis Camara, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2008 promettendo un rapido ritorno al governo civile.
Camara che aveva promesso di porre fine al traffico di droga e alla corruzione era stato accolto favorevolmente dalla maggior parte dei 10 milioni della popolazione quando prese il potere dopo la morte lo scorso dicembre, del presidente Lansana Conté, dopo 24 anni di potere corrotto e autoritario che ha lasciato l’economia a brandelli, nonostante la Guinea sia il primo esportatore mondiale di bauxite, utilizzata per produrre alluminio, ed ha anche diamanti, oro e legno, ma una retribuzione media di 60 dollari al mese.
Nei giorni scorsi la situazione era così disperata che si sono avute rivolte per il cibo e proteste contro i prezzi del carburante.
La violenza è scoppiata dopo che la coalizione dei partiti di opposizione ha cercato di mettere in atto una protesta contro i militari di Camara.
I soldati hanno anche spogliato le donne ed aggredito a sfondo sessuale per le strade della capitale Conakry durante la repressione. Segnalazioni di ulteriori saccheggi e stupri, oggi, da parte di militari non possono essere confermati.
La repressione ha provocato la condanna internazionale. La Francia ha sospeso la cooperazione militare con la sua ex colonia e rivisto il suo aiuto bilaterale. L’Unione Africana ha condannato il fuoco indiscriminato su civili disarmati, e l’UE ha chiesto un’indagine immediata.
Camara ha detto alla radio francese, che non era responsabile per gli omicidi effettuati dalla sua guardia presidenziale.
Ciò significa: o le violenze non sono colpa di Camara e quindi la mancanza di controllo sulle forze di sicurezza sotto il suo comando è una situazione potenzialmente pericolosa, oppure in caso contrario, si alimentano i sospetti di chi vede la giunta come una banda di uomini violenti il cui principale interesse è mantenere il potere con ogni mezzo.