Archivio Vasari, Ministero dubita di se stesso
Il comunicato stampa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 22 ottobre rende noto di essere venuto a conoscenza di un “presunto” contratto di compravendita riguardante l’archivio di Giorgio Vasari ponendo dei seri dubbi per l’enormità della somma pattuita tra i proprietari precedenti e i nuovi proprietari.
russi.
Sorprende la conoscenza ritenuta di un “presunto” contratto quando la Dott.ssa Diana Toccafondi, soprintendente, in nome della Soprintendenza Archivistica per la Toscana il 12 ottobre comunicava che in data 23 settembre 2009 i proprietari avevano provveduto a perfezionare la denuncia di trasferimento della proprietà dell’Archivio Vasari per la somma di 150 milioni di euro.
I dubbi sulla capacità di gestione del “nostro” patrimonio culturale da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali è sempre più nebbioso.
https://www.quinews.it/2009/10/23/bondi-larchivio-vasari-e-stato-venduto-a-stranieri/
Comunicato del Ministero per i beni e le attività culturali:
Dubbi su compravendita Archivio Vasari
Pubblicato il 22 ottobre 2009
In riferimento alle notizie di agenzia e alle dichiarazione del Sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani, il Ministero per i beni e le attività culturali rende noto che nei mesi scorsi è venuto a conoscenza di un presunto contratto di compravendita riguardante l’archivio Giorgio Vasari. A quanto risulta esso verrebbe alienato – al termine del periodo prescritto dal Codice per i beni culturali ed il paesaggio per l’esercizio del diritto di prelazione – per una cifra esorbitante ad una società russa.
Si tratta di un’operazione che ha evidentemente sollevato presso il Ministero numerose perplessità, non solo per l’enormità della somma pattuita ma soprattutto perché l’archivio Vasari, chiunque ne sia il proprietario, è soggetto ad un vincolo pertinenziale e pertanto non può essere spostato dal luogo in cui attualmente è collocato ad Arezzo. A ciò si aggiunge il fatto che il proprietario dell’archivio è deceduto alcuni giorni fa.
Per questa ragione verrà informata l’Autorità giudiziaria.
Al di là di ogni allarmismo, la notifica dell’atto al Comune di Arezzo costituisce un semplice adempimento previsto dal Codice dei beni culturali, che non determina nella maniera più assoluta l’esito dell’operazione.