Rotondi a bocca piena non si parla
Il ministro Gianfranco Rotondi, responsabile dell’Attuazione del programma del governo, ha sostenuto oggi “l’utilità” di abolire la pausa pranzo dei lavoratori per ridistribuirla nelle ore della giornata. Rotondi considera la pausa pranzo un danno per il lavoro, una ritualità che blocca tutta l’Italia.
Adesso si può facilmente obiettare al ministro, alla ricerca di visibilità mediatica, che l’approssimarsi delle elezioni regionali, anche se ufficialmente la campagna elettorale non è iniziata, non può essere stimolo a qualsiasi “proposta” che si ritiene abbastanza catalizzatrice dell’attenzione dei media, in particolare in questi mesi, che a differenza dei toni ottimisti, l’economia reale in Italia stenta a ripartire e la disoccupazione è l’unico indice sicuramente aumentato.
In un tempo in cui i cittadini hanno preoccupazione sul proprio futuro lavorativo o nella situazione di disoccupati hanno evidenti difficoltà economiche, una tale proposta da chi sicuramente non vive queste realtà è cinismo.