Il Lazio, la sinistra e il patatrac dietro l’angolo

DIARIO POLITICO/1 – A fine marzo si vota per il rinnovo dei Consigli in 13 regioni. Ad oggi il centro-destra (CD) è messo molto meglio del centro-sinistra (CS). Il ritardo del CS è vistoso, soprattutto nel Lazio. In questa regione, il CD, che ha ricevuto il nulla osta di Casini, ha calato un candidato coi fiocchi. La Polverini, segretario dell’Ugl, impegnata quindi nel sociale, piace finanche ad esponenti di sinistra.

L’auto-candidatura della radicale Bonino, invece, nel CS, più che unire, divide: il Pd tentenna, l’IdV non sa che fare, la Federazione della sinistra (Prc+PdCI+Socialismo 2000) non la sostiene, perché troppo liberista, e la Sel punta su un suo candidato. Sul fronte sinistro della politica italiana, a due anni dalla sberla che ha affossato per sempre il disegno autosufficiente di Veltroni, azzoppato il Pd, fatto scomparire la sinistra comunista ed ecologista dal Parlamento, dando la vittoria a Berlusconi, siamo all’ennesima commedia degli equivoci. Senza fine. O, se preferite, ad un secondo ‘suicidio’ collettivo dopo quello dell’aprile 2008. Il rischio, questa volta, è il patatrac. A chi giova?

Italo Arcuri

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