Sarkozy con Obama “denuncia” gli eccessi del capitalismo finanziario
Svizzera. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha denunciato con forza a Davos, gli eccessi del “capitalismo finanziario” ed ha chiesto nuove regole internazionali e una riforma della regolamentazione bancaria, dicendosi “accordo” con Barack Obama.
Pur dicendo di non essere venuto “per dare lezioni a nessuno, ” Sarkozy ha elaborato un tono molto aggressivo nel suo discorso di apertura del 40° Forum economico mondiale, un atto d’accusa del sistema che ha portato alla crisi.
Egli ha attaccato in particolare le banche, poco prima della riunione dei dirigenti delle multinazionali e delle banche che si erano espressi poche ore prima contro i piani per rafforzare il controllo del loro settore, sostenendo che potrebbe frenare la loro capacità di finanziare l’economia e di creare posti di lavoro.
Sarkozy si è espresso dicendosi in un accordo con il presidente Obama, ritenendo necessario scoraggiare le banche dalla speculazione.
Il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato la scorsa settimana i piani per ridurre le dimensioni delle banche e per separare le attività dei depositi e le transazioni, provocando proteste nel mondo della finanza.
Sarkozy ha aggiunto: “Mettendo il libero scambio, soprattutto, ci hanno indebolito la democrazia, la grande questione del secolo” sarà “Come mettere l’economia al servizio dell’uomo ?”.
Ed ancora: “La crisi che stiamo vivendo non è una crisi del capitalismo. E’ una crisi del capitalismo distorto” per Sarkozy il capitalismo finanziario è una deriva che viola i valori del capitalismo, ed ha sottolineato: “l’anti-capitalismo è anche peggio. Non esiste un sistema diverso da un’economia di mercato, ma siamo in grado di salvare con la revisione e con il moralizzare il capitalismo e l’economia di mercato “.
Condanna della deriva e non del sistema, forse non si vuole riconoscere che l’eccesso è insito nel sistema come fine e chiudere a un’evoluzione che non sia né capitalismo né anti-capitalismo, ma un sistema diverso, è non pensare al futuro.