Bertolaso “vittima o ingenuo”: si dimetta
Bertolaso si deve dimettere ed il governo deve ritirare il decreto che trasforma la Protezione civile in Spa. Dalle opposizioni, Pd e Italia dei valori, arriva una sollecitazione ferma e determinata contro il capo della Protezione civile. Invece, nell’opposizione, l’Udc sceglie la strada del silenzio, meglio della «prudenza», come annota Luciano Ciocchetti, che dichiara di attendere l’esito delle indagini. Nel Pd scende in campo il leader, Pierluigi Bersani, per spiegare che Bertolaso, pur non essendo condannato, è «stato investito di un potere personale che nessuno ha», per cui deve rassegnare le dimissioni in conseguenza di ciò. «E’ una questione di sensibilità». Quindi spiega che «per una persona che ha poteri non dico autocratici, ma diretti, così rilevanti e fuori da ogni dimensione collegiale, si pone un problema molto serio». Bersani è comunque in linea con quanto sostenuto da Dario Franceschini, il quale, per primo, aveva chiesto a Bertolaso di gettare la spugna. Ma la bordata più forte arriva dall’Italia dei valori che presenta una mozione di sfiducia nei confronti del capo dell’emergenza nazionale. Nel Pdl la risposta è subita pronta. Dice Sandro Bondi, coordinatore: «Di Pietro non è degno neppure di allacciare le scarpe ad una persona come Bertolaso».
L’attacco di Di Pietro e del capogruppo, Di Donadi, è frontale. Definiscono Bertolaso e Berlusconi, «una nuova loggia, la B2». Ma Di Pietro sostiene che il responsabile della Protezione civile ha messo insieme un «sistema di potere», ovvero una fitta rete di collegamenti con la quale «ha ingegnerizzato l’illegalità e il malaffare nella gestione delle emergenze, vere o presunte». Secondo Di Pietro, «Bertolaso ci sarebbe dentro fino al collo». Ma anche Berlusconi ne è coinvolto, avendo voluto trasformare, «con l’ennesima furbizia, la Protezione civile da strumento tecnico per affrontare le emergenze, in uno strumento per eludere le regole di trasparenza e di libera concorrenza». Insomma, alla fine l’Italia dei valori vuole «dimissioni vere, non quelle finte presentate solo per ottenere una difesa d’ufficio dal suo capo, Silvio Berlusconi».
Pd, Idv e Verdi sono schierati contro il decreto che entro mercoledì dovrebbe ricevere il via libera della Camera. «Contiene cose inaccettabili» tuona Franceschini «ad esempio c’è l’articolo 5 che grida vendetta e va oltre il Lodo Alfano: dice che fino a novembre 2011 non possono essere fatti processi verso i commissari della Protezione civile, non si possono nemmeno iniziare le indagini e questo è palesamente incostituzionale». La maggioranza, invece, non molla su questo. Anzi, a Montecitorio si mormora che è più probabile un abbandono di Bertolaso, piuttosto che cancellare le norme sulla «Spa» della Protezione civile.
I Verdi, con il presidente Angelo Bonelli, sono convinti che il decreto va «fermato» ed il sottosegretario deve lasciare subito «tutti gli incarichi». Perché, «l’inchiesta sugli appalti della Maddalena non fa altro che confermare quello che sosteniamo da anni. Le decisioni del dipartimento della Protezione civile sono state, per troppo tempo, caratterizzata dall’assenza totale di trasparenza. Ecco perchè il Senato deve immediatamente archiviare i lavori sulla Protezione civile che non farebbe altro che rafforzare il sistema di potere». (adnkronos)