Diliberto e Vendola uniti contro D’Alema
Credevamo che mai si sarebbero ritrovati d’accordo. Nichi Vendola, rieletto da poco Presidente della Puglia, l’uomo dello strappo dal comunismo, del superamento della sinistra novecentesca verso una narrazione nuova, e Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, forse l’ultimo interprete autentico della scuola del Pci, che ha fatto della riunificazione dei comunisti il tema dell’ultimo Congresso e che nelle ultime settimane ha riaperto un’interlocuzione con il Pd, definendo ‘musica per le sue orecchie’ la riscoperta dell’uguaglianza proposta da Pierluigi Bersani dalle colonne dell’Unità nei giorni scorsi.
E invece a metterli d’accordo è bastata l’intervista di questa mattina in cui D’Alema ha definito ‘un ‘errore’ non comprendere che il presidente della Camera Gianfranco Fini è ‘un interlocutore’ per il centrosinistra’. “E’ un contorcimento politicista, esempio di una cultura politica che non vuole fare i conti con la sconfitta” per il portavoce di Sel e per il segretario comunista, che bolla Fini come uomo di destra, “Il vero progetto su cui spendere le proprie forze è la ricostituzione del centrosinistra, delle forze che si ‘somigliano’ ed hanno a cuore cose analoghe.”
Ma il vero nodo ancora da sciogliere è quello dei criteri su come scegliere il prossimo candidato premier del centrosinistra. D’Alema afferma anche che si scegliera’ qualche mese prima del voto “con le primarie, ma devono essere accettate da tutti, non possono essere imposte da un solo partito o da una parte della coalizione”, Vendola che non nasconde di aspirare a concorrere come candidato e proprio in quest’ottica sta organizzando le Fabbriche di Nichi in tutta Italia, preferirebbe un percorso più lungo, che gli consenta di essere percepito come leader nazionale. I comunisti invece, che in passato hanno sempre considerato le primarie un metodo non consono al nostro Paese, hanno sottolineato che è “necessario costruire prima il profilo programmatico della coalizione”.
Le due sinistre, che insieme hanno ancora oltre il 5% dei consensi, riusciranno a costruire un’unità almeno di intenti, o si tratta unicamente di una casualità?