“Veltroni!” facile esprimere giudizi sulla pelle degli operai
Le parole dell’esponente del Pd Walter Veltroni nell’intervista al Corriere della Sera.it, ed è un “altro” esponente di sinistra che sciorina parole sulla pelle e sui diritti di altre persone, come si è bravi a raccontare del bicchiere mezzo pieno anziché parlare del bicchiere mezzo vuoto. Per quanti voglio continuare a farsi del male di seguito alcune frasi dell’intervista, il resto lo si può tranquillamente leggere sul sito del giornale, quinews ha poca capienza per i giudizi di certi personaggi: «Questo accordo mi sembra inevitabile: è molto duro, però non avviene sotto un ricatto, bensì a causa di una condizione obiettiva che è figlia della nostra globalizzazione diseguale. Come sempre, bisogna mettere sul piatto della bilancia le due alternative: o si rinuncia come Paese a 700 milioni di investimenti e a 15 mila posti di lavoro nel Mezzogiorno, oppure ci si confronta con una sfida, sicuramente difficile dal punto di vista delle relazioni sindacali, e si cerca di trovare il punto più alto di equilibrio tra le esigenze dell’azienda e i diritti dei lavoratori, il primo dei quali è diritto di sciopero. A questo proposito voglio ricordare che la Fiat qualche anno fa sembrava sull’orlo del collasso, ora è un’azienda che ha comprato Chrysler, è un’azienda in sviluppo che ha investito in Italia molti milioni di euro, è uno dei pochi pezzi d’Italia che invece di essere acquistata, acquista e vuole passare, in cinque anni, da 700.000 a 1.600.000 auto prodotte nel nostro Paese. Dunque, non cimentarsi con questa sfida sarebbe molto rischioso: così come io rifiuto l’idea di Sacconi e di altri di trasformare questo accordo in un modello, pavento anche il rischio che diventi un modello il contrario, cioè l’idea di rifiutarsi pregiudizialmente di affrontare una nuova idea delle relazioni sindacali…».