Berlusconi alla Camera a fine settembre
Il presidente del Consiglio Berlusconi riferità in Aula, alla Camera, sulla situazione politica che si è venuta a creare nella maggioranza che lo sostiene, a fine settembre. La notizia è stata data nella Conferenza dei Capigruppo della Camera dal presidente dei deputati del Pdl Cicchitto, che, nella stessa riunione, ha chiesto la rimozione di Gianfranco Fini, da presidente della Camera, che dagli uomini del premier è considerato un uomo ‘di parte’ e non più ‘super partes’.
Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e Libertà, ha salutato con soddisfazione la notizia di Berlusconi in Aula. “Il fatto che Berlusconi venga in Parlamento – ha detto – è un fatto positivo, perchè così si parlamentarizzano le ragioni della crisi e potremo dimostrare la nostra appartenenza alla maggioranza e il nostro sostegno al governo fino all’ultimo giorno della legislatura. Potremmo ribadire in aula, in Parlamento la nostra permanenza nella maggioranza e così si capirà, nel caso si dovesse andare alle urne, se il motivo è di carattere politico o meno”.
Per quanto riguarda la richiesta di dimissioni avanzate da Cicchitto, Fini ha così replicato: “Ne prendo atto, non è una questione relativa a compiti e funzioni della Capigruppo. Per questo non considero necessario dare alcuna risposta in questa sede”.
Fuori dal Palazzo lo scontro resta alto. Di Pietro si è detto disponibile ad un governo tecnico di 90 giorni mentre l’opposizione, con Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del Pdci, considera troppo in là la data entro la quale Berlusconi riferità alla Camera. “La crisi c’è già. Il premier – afferma l’esponente comunista – non può rimandare di un mese ciò che è oramai evidente agli occhi degli italiani. I problemi dei lavoratori e delle famiglie non meritano questo spettacolo indecoroso”.